Immigrazione e formazione degli immigrati, intervista a Rossana Rodà


Parliamo oggi del tema dell'immigrazione e della formazione degli immigrati. E lo facciamo intervistando la presidente di Asigitalia, la dott.ssa Rossana Rodà.

D. Parliamo del tema dell'immigrazione: in questi ultimi tempi, si parla di una vera e propria crisi. Come si potrebbe fare per gestirla?

R. L'immigrazione è un fenomeno complesso che ha un impatto significativo nella società e nel tessuto economico del Paese che accoglie. Le persone che immigrano lo fanno motivati dalla ricerca del benessere per sé ed i loro cari, provengono da territori poveri o in conflitto. L'arrivo di persone provenienti da diverse culture è una sfida alla quale Governi ed Istituzioni devono fronteggiare con umanità si, ma anche determinazione.

D. Si parla anche di formazione per gli immigrati: quanto è importante l'inserimento dei migranti all'interno di percorsi di formazione?

R. Sono anni che i Paesi UE cercano e studiano strategie affinché queste persone diventino una risorsa nel tessuto socio economico nel territorio.
La formazione è fondamentale affinché ciò avvenga: ci sono diverse imprese in Europa che hanno necessità di formare risorse umane da inserire nel proprio organico produttivo. Pertanto l'immigrato deve essere visto come una risorsa in teoria ma, nella realtà che tutti noi viviamo quotidianamente, è molto più complesso. A monte bisognerebbe affrontare la questione formazione: in tanti Paesi dove sono stata in missione, ci sono diversi centri di formazione ma, in mancanza di protocolli con istituzioni ed imprese europee, è una formazione che non risponde alle richieste del mercato. Per cui bisognerebbe iniziare da lì! Quando arrivano in modo illegale spesso con falsi documenti come possiamo pensare di riuscire ad integrarli, Lei si fiderebbe ad assumere un immigrato arrivato illegalmente nella propria impresa o abitazione? Ecco perché dalla società non sono considerati un valore ma bensì un problema.

D. Nell'economia del nostro Paese, uno straniero può essere davvero un valore aggiunto e quanto può dare alla nazione?

R. È un percorso lungo ma c’è interesse sia nazionale che internazionale a risolvere umanamente la questione, certamente non è facile perché la vera tragedia che si consuma è la speculazione da parte di organizzazioni criminali senza scrupoli che abusano della sofferenza di quei disperati disposti anche a rischiare la propria vita e quella dei loro figli per inseguire un sogno che si chiama "libertà". La storia ci insegna che l’immigrazione è un fenomeno antico: quando si parla di immigrazione, non dobbiamo pensare soltanto agli arrivi clandestini, ma anche ai nostri giovani laureati che lasciano i propri cari, per inseguire anche loro il sogno di una vita migliore più dignitosa. Come vede il tema dell’immigrazione è molto vasto: da una parte ci sono i disperati che arrivano da Stati in difficoltà socio-economici, dall’altra ci sono i giovani laureati che lasciano il proprio Paese perché non trovano appagamento economico. È un fenomeno continuo che ha diverse sfaccettature.

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