Covid-19: il segreto del vaccino Sputnik V è la piattaforma di Adenovirus umano


ROMA
– Si chiama Sputnik V ed è stato il primo tra i vaccini COVID-19 ad essere registrato nel mondo, non senza scetticismo ed incredulità, visti i tempi molto veloci di sviluppo. Gli ultimi dati ci dicono però che lo Sputnik V ha molte carte in regola per spegnere la pandemia.

Lo Sputnik V è stato creato, a tempo di record, dagli scienziati del Centro di Ricerca Gamaleya (NITZ), in combinazione con il Fondo Russo d’Investimento Diretto (RFPI), utilizzando una piattaforma vettoriale di Adenovirus umano ed è già stato registrato in Bielorussia, Argentina, Bolivia, Serbia, Algeria, Palestina, Venezuela, e Paraguay. E presto sarà registrato anche in altri paesi.
Il vaccino ad oggi ha già ottenuto diversi apprezzamenti a livello internazionale per la sua sicurezza ed efficacia e la campagna di vaccinazione iniziata a dicembre ha confermato la sua sicurezza.
Le sue caratteristiche di affidabilità e sicurezza lo hanno reso una speranza di uscita dalla pandemia in molti paesi del mondo. Cosa che ha suscitato l’interesse di illustri accademici ed esperti internazionali che hanno espresso l’apprezzamento per il lavoro svolto dalla Gamaleya.
Così l‘epidemiologo Hugo Pizzi, professore dell’Università di Cordova in Spagna, uno dei massimo esperti in questo campo, ha dichiarato che l’Istituto di Ricerca Gamaleya ha utilizzato Adenovirus umano sicuro, aggiungendo che tutti i preparati basati su queste piattaforme, hanno dimostrato di combattere l’Ebola e sindromi respiratorie similari. Su queste piattaforme è stato infatti sviluppato anche lo Sputnik V, dimostrando ottimi risultati di affidabilità e funzionamento.
Sul lavoro degli scienziati russi ha parlato anche la professoressa Palina Ctepenski, direttore del Dipartimento del Trapianto Osseo e d’Immunoterapia della clinica di Hadassah (Israele), che ha sentito il dovere di ringraziare gli scienziati dell’Istituto di Ricerca Gamaleya per l’ottimo lavoro svolto.
La vaccinazione con lo Sputnik V sviluppa una risposta immunitaria sia ormonale che cellulare attraverso l’utilizzo di due diversi vettori per il trasporto del materiale genetico che, allo stesso tempo, riuscono ad aggirare il possibile effetto neutralizzante della seconda iniezione, dimostrando l’altissima efficenza dei due Adenovirus selezionati. Cosa che conferma che l’Istituto Gamaleya sta utilizzando una giusta piattaforma veicolante.
Nadia Hachim, vicepresidente dell’accademia internazionale delle scienze mediche e vicepresidente della Croce Rossa britannica, ha affermato che il vaccino è sicuro e privo di effetti indesiderati poiché si utilizza una piattaforma collaudata basata sul vettore Adenovirus umano, attualmente il meccanismo più sicuro di veicolazione all’interno dell’organismo del codice genetico contenuto nei frammenti proteici del virus. Di parere concorde i virologi di Gran Bretagna e India, secondo cui l’introduzione della turnazione con il vaccino russo renderà possibile completare il programma vaccinale su scala globale.
I dati sul vaccino Sputnik V appaiono favorevolmente impressionanti soprattutto in considerazione dell’alto numero di partecipanti alla sperimentazione e della risposta immunitaria che hanno dimostrato di sviluppare in seguito all’iniezione del secondo componente. Questo approccio prudente e ponderato dell’Istituto Gamaleya è stato imitato anche da istituti di ricerca di altre nazioni ma è certamente un fatto che la Russia ha una lunga e collaudata esperienza nello sviluppo di vaccini, confermandosi leader mondiale in questo ambito.
Questi straordinari risultati daranno una forte e incisiva spinta in avanti alle future ricerche, con l’augurio che i vaccini, compreso lo Sputnik V, possano aiutare il mondo a spegnere la devastante pandemia in corso, per tornare presto ad una vita normale.

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