Conte: "Fase 2 non è liberi tutti"

(credits: Giuseppe Conte Fb)
ROMA - "Entriamo nella 'fase due' dell'emergenza, grazie al poderoso sforzo collettivo. Questa nuova fase ci è costata enormi sacrifici ed è per questo che non può essere intesa come un 'liberi tutti'". Sono le parole del premier Giuseppe Conte in un'intervista a La Stampa in cui chiede di evitare "gesti di disattenzione o, peggio, un'opera di rimozione collettiva. Il virus continua a circolare tra noi, siamo ancora in piena pandemia". Poi il premier assicura: "Sono fortemente convinto che un sistema come il nostro non abbia affatto bisogno di investiture messianiche, né di uomini investiti di pieni poteri". Conte inoltre esclude "una patrimoniale".

Sulle accuse di Renzi e l'abuso dei Dpcm: "Sono fortemente convinto che un sistema come il nostro non abbia affatto bisogno di investiture messianiche, né di uomini investiti di pieni poteri. Dobbiamo essere orgogliosi di avere rispettato l'equilibrio tra poteri costituzionali". E quanto all'equilibrio delle responsabilità tra politica e scienza, Conte fa presente che "non abbiamo mai pensato di delegare alla scienza la responsabilità di governo".

Mentre "le divergenze di vedute" con le Regioni "sono fisiologiche. Quanto all'impugnazione delle ordinanze territoriali, la riserviamo solo ai casi di estrema necessità". Elogia il lavoro del commissario Arcuri, poi dice: "Al momento le Regioni hanno in deposito 47 milioni di mascherine. Da lunedì saremo in grado di distribuirne 12 milioni al giorno, da giugno 18 milioni, da agosto 24 milioni".