Governo, parte il tavolo Di Maio e Salvini


ROMA - La Lega e il Movimento Cinque stelle hanno chiesto al presidente Sergio Mattarella altro tempo. Secondo quanto si è appreso almeno fino a domenica. Il che significa che un punto della situazione potrebbe avvenire lunedì. Ma è battaglia sui temi.

Intanto si respira un certo ottimismo sul governo da parte di Matteo Salvini e Luigi Di Maio che parlano di 'sostanziali passi avanti', dopo il nullaosta di Silvio Berlusconi al governo giallo-verde. I due chiedono comunque un po' più tempo al Quirinale per trovare la quadra. In mattinata incontro tra Di Maio e Salvini alla Camera che si conclude con una nota congiunta.

Il M5s e la Lega hanno comunicato al Quirinale che domenica riferiranno l'esito del confronto sul possibile governo, ha riferito oggi una fonte vicina al presidente della Repubblica. "Domenica attendiamo risposte", ha detto la fonte.

"Sulla composizione dell'esecutivo e sul premier - dicono - sono stati fatti significativi passi in avanti nell'ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l'obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al Paese". Si terrà "già oggi pomeriggio la prima riunione con i responsabili tecnici dei diversi settori del MoVimento 5 stelle e della Lega".


"Sono momenti importanti non per il Movimento ma per la Repubblica italiana ", dichiara il leader M5S Luigi Di Maio in un video su Facebook dove ammette: "Il tempo non è tantissimo" ma "dobbiamo fare un lavoro fatto bene" con l'unico obiettivo di "ottenere risultati significativi per i cittadini". "Non posso nascondere la gioia per il fatto che possiamo finalmente iniziare ad occuparci dei problemi dell'Italia" aggiunge.

Di Maio e Salvini sono al lavoro alla Camera dei deputati per dare il via al dialogo per la nascita del governo M5s-Lega. I due leader, giunti di prima mattina a Montecitorio, da oggi entreranno nel vivo della 'partita' su contratto di governo e nomi. Alle 20.30 di ieri sera alla trattativa è arrivata la “non belligeranza” di Silvio Berlusconi che, in un lungo comunicato ha sottolineato che non darà la fiducia al nuovo esecutivo ma che non lo bloccherà volendo mantenere l’alleanza di centro-destra.

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