Espiantati gli organi del bimbo lanciato dalla finestra per sfuggire alle fiamme


di ILEANA CIRULLI - Hanno provato a fuggire dalla loro abitazione, nel comune di Casella - Genova -, in fiamme i coniugi Fraietta e il loro bimbo. L'incendio è divampato durante una notte dello scorso fine settimana, provocando la distruzione del solaio, mentre sotto le loro finestre si erano radunati alcuni vicini per prestare soccorso, richiamati dalle grida d'aiuto. Il padre ha provato a passare il bimbo ai soccorritori, due piani sotto, ma nella caduta da circa cinque metri d'altezza il piccolo ha battuto la testa, riportando gravissime ferite come quelle dei suoi genitori, dopo essersi lanciati anch'essi nel vuoto prima che crollasse il tetto della loro casa. L'altra notte, verso le 22, è stata dichiarata la morte cerebrale del bimbo e, successivamente, la madre ha concesso l'autorizzazione all'espianto degli organi del figlio, dal letto dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, nonostante lo stato di choc. E' stato necessario aspettare le sei ore per accertarsi che il bambino non fosse più vivo e, ieri pomeriggio, i medici hanno terminato l'operazione nell'Istituto Gaslini di Genova. Intanto si sono aggravate, a causa di problemi circolatori agli arti inferiori e ustioni sul 20% del corpo, le condizioni del padre, di 49 anni, ricoverato all'ospedale Galliera di Genova e trasferito in sala di rianimazione.

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