Acri: dopo 4 anni meno ansia su risparmio

Per la prima volta dopo quattro anni, il numero di persone che non vivono tranquille se non mettono da parte dei risparmi è superato da quello di coloro che risparmiano solo se ciò non comporta troppe rinunce: il 48% contro il 42%.

E' quanto si legge nel rapporto Acri realizzato con Ipsos, e presentato in occasione della 91ma "Giornata del Risparmio". Questo non vuol certo dire che gli italiani non siano più un popolo di risparmiatori. Anzi. Vuol dire che hanno meno ansia riguardo al risparmio per il futuro. Per il terzo anno consecutivo, infatti, la quota di italiani che negli ultimi dodici mesi hanno effettivamente risparmiato cresce, di 4 punti percentuali, passando dal 33% del 2014 al 37% attuale, il dato più alto dal 2010. Al contempo si riducono per il terzo anno di fila, e in modo consistente, le famiglie in saldo negativo di risparmio, dal 25% del 2014 al 22% attuale (un dato così ridotto non lo si vedeva dal 2005). È interessante notare che la crescita di chi è riuscito a risparmiare è sostanzialmente legata al Nord Ovest (il 48% è riuscito a risparmiare) e ai giovani (il 50% ha risparmiato). Gli anni di crisi hanno comunque ridotto le riserve di denaro di molte famiglie.

Nonostante i miglioramenti in termini di risparmio, ancora oggi quasi 1 famiglia su 4 (il 23%, in diminuzione rispetto al 2014) dice che non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 1.000 euro con risorse proprie. Se la spesa imprevista fosse maggiore, 10.000 euro, potrebbe farvi fronte poco più di 1 famiglia su 3 (il 35%, -2 punti percentuali rispetto al 2014). Questi dati, combinati fra loro, fanno comprendere come i segni di miglioramento riguardino solo una parte del Paese: quelli che hanno ridotto i timori legati alla crisi.

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