Squinzi: "Il sindacato è il fattore ritardo del Paese"

"Un sindacato moderno deve avere la capacità di dare una risposta corretta per non perdere opportunità di lavoro". Lo dice il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi durante un dibattito alla Festa dell'Unità, a Milano. "Il sindacato in Italia - aggiunge -mediamente è un fattore di ritardo, ha fatto tardare tanto l'ammodernamento e l'efficienza complessiva del Paese". "Negli altri Paesi, l'economia viaggia a una velocità supersonica", mentre "in Italia ci sono voluti 2 anni per l'accordo specifico sulla rappresentanza. Non è il modo giusto di gestire le cose", conclude. Replica il leader della Uil, Carmelo Barbagallo: ""Fattori di ritardo" per il Paese sono le imprese che non investono in ricerca, innovazione, processi e prodotti. "Fattori di ritardo" sono la carenza degli investimenti pubblici e privati, le tasse sul lavoro e la burocrazia asfissiante. Abbiamo invitato Confindustria a fare fronte comune su questi aspetti, così come l'abbiamo invitata a discutere di una riforma del sistema contrattuale, da noi proposta già nello scorso mese di febbraio, che punta sulla crescita del Pil e sullo sviluppo: stiamo aspettando ancora le risposte. Li avevamo sfidati a rinnovare, anche nel mese di agosto, i contratti scaduti e in scadenza, senza fare un'ora di sciopero, perché c'è bisogno di restituire potere d'acquisto a lavoratori e pensionati per rilanciare l'economia: non hanno colto questa opportunità. Non sono ancora riusciti a fornire nemmeno i dati degli iscritti ai sindacati nelle loro imprese per misurare la rappresentatività. E poi parlano di ritardo degli altri?".

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