Alan Sorrenti si racconta: "La musica è una ricerca continua ed inesauribile di sfumature ed emozioni"

a cura di Daniele Martini

In questi giorni arriva in Puglia il cantante Alan Sorrenti per alcune tappe del suo tour estivo in diverse città italiane. Abbiamo colto l'occasione per intervistarlo e lui racconta, così, le sue emozioni passando da Napoli fino ad arrivare alle sue più belle canzoni.

D. Sei in visita in Puglia in questi giorni. Cosa ne pensi di questa regione italiana?

R. La amo tantissimo, è uno dei luoghi del cuore quando sono in Italia. Mi piacciono le sue sfaccettature ed i suoi scorci così diversi. Qualche anno fa passai una magnifica ma breve vacanza in estate a Cisternino.

D. Sei nato a Napoli, terra di eccellenza di grandi artisti, tra cui Totò, Massimo Troisi e Pino Daniele. Che ricordo hai di loro?

R. Del grande Totò, che dire...un mito ed una fonte di ispirazione continua, come Troisi del resto. Per quanto riguarda Pino Daniele lo conoscevo, ci siamo frequentati nella Napoli a cavallo tra gli anni'70 ed 80, un grande interprete, un grande musicista e cantautore. Ho avuto l'onore ed il piacere di rivederlo e suonare con lui a Napoli lo scorso dicembre quando mi ha invitato come special guest di un suo concerto poco prima che ci lasciasse. Ho provato una grande amarezza.

D. Tante le canzoni che hai scritto e cantato (da "Figli delle stelle" a "Tu sei l'unica donna per me" fino alla canzone estiva "Paradiso Beach"). Ma qual è il brano che più ti rappresenta?

R. Le amo tutte, sono tutte rappresentative di un momento della mia vita e della mia carriera. Dagli esordi rock progressive alla fase disco, a quella pop, fanno tutte parte del mio modo di esprimermi ed intendere la musica: una ricerca continua ed inesauribile di sfumature ed emozioni.

D. Cosa ne pensi dei talent show e degli artisti emergenti e quanto è cambiata, secondo te, la musica?

R. Credo siano un fenomeno da tenere in considerazione anche se le difficoltà iniziano quando il talent finisce. Lo dimostrano i tanti nomi poi spariti e finiti nell'ombra dopo poche settimane. Certo l'avvento dei social network e lo strapotere del digitale che ha affievolito lo strapotere delle major ha rivoluzionato il modo di proporre e fruire la musica. Oggi fai un video, lo posti on line e se fai un certo numero di visualizzazioni diventi famoso. Poi però bisogna dimostrare di saperci fare nei momenti successivi, nelle tournee, in studio. E quella è, come dicevo prima , un'altra cosa. Ma tutto sommato ritengo questo fenomeno positivo, se va di pari passo alla passione, al talento ed alla preparazione.

D. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

R. Sto lavorando da qualche tempo ad un mio nuovo album che conterrà diverse sorprese che non voglio svelare...vi tengo sulle spine diciamo.

D. Qual è il consiglio che dai ai giovani che vogliono affacciarsi al mondo della musica?

R. Certamente quello di studiare, prepararsi e non arrendersi alle prime difficoltà. Il mondo della musica è duro ma premia chi ha passione e talento.

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