Istat: cresce il tasso di occupazione in Italia, ma è lontano dalla media UE"

ROMA. Nel 2014 si registrano segnali di ripresa nel mercato del lavoro dell'Ue: il tasso di occupazione sale al 64,9% (+0,8 punti in un anno). In Italia l'indicatore cresce, ma meno della media europea (55,7%, +0,2 punti). Per raggiungere la percentuale dell'Ue, gli occupati dovrebbero aumentare di circa 3,5 milioni. E' quanto emerge dal Rapporto Annuale Istat 2015, presentato oggi alla Camera.

Per la prima volta dal 2008, il tasso di disoccupazione scende nell'Unione europea (dal 10,8% del 2013 al 10,2) ma non in Italia, dove si attesta al 12,7% (+0,5 punti nell'ultimo anno). Le differenze tra il nostro Paese e l'Ue si accentuano per il tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro (che comprende disoccupati e inattivi disponibili a lavorare).

Nel 2014 l'indicatore si attesta al 22,9% in Italia e al 13,5% nell'Unione. Marcate le differenze per il gap di genere, che è di 8 punti in Italia e di 1,6 punti nell'Ue. Dopo due anni di calo, nel 2014 l'occupazione torna a crescere in Italia (+88 mila unità, pari allo 0,4%). Tuttavia, i divari territoriali non accennano a diminuire: la crescita riguarda soltanto il Centro-nord mentre il Mezzogiorno perde 45 mila occupati (-0,8%). Nel 2014 aumentano le persone interessate a lavorare, pur con un diverso grado di disponibilità e di intensità nella ricerca del lavoro. I disoccupati sono 3,2 milioni (+5,5% rispetto al 2013) e le forze di lavoro potenziali sfiorano i tre milioni e mezzo (+8,9%).

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