ROMA. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato in Vaticano per la prima visita di Stato a Papa Francesco. "Considero il colloquio appena concluso, per l'intensità che lo ha accompagnato, una testimonianza preziosa del rapporto davvero speciale che esiste tra la Santa Sede e lo Stato italiano", ha detto il capo dello Stato al termine del colloquio privato.
"Sin dalla sua prima visita pastorale sul suolo italiano, a Lampedusa, per giungere alla più recente, a Napoli, la abbiamo sentita partecipe delle difficoltà e delle attese dell'Italia", ha osservato Mattarella per il quale "il dramma della disoccupazione e delle nuove povertà - che affliggono le periferie della vita, raffigurate nelle periferie urbane, condizione emblematicamente da Lei toccata a Scampia - rischia di inghiottire il futuro di intere generazioni". Inoltre, per il presidente della Repubblica, "si impone una visione dello sviluppo economico e sociale che sappia rimettere al centro la persona e la famiglia. Nucleo essenziale della società , la famiglia, spesso, deve curare, da sola, le ferite inferte dalla 'cultura dello scarto', da Lei più volte denunciata".
Da parte sua, il Santo Padre ha osservato come "la carenza di lavoro per i giovani diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunita' ecclesiale, perche' si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità . Nella disponibilità del lavoro risiede infatti la stessa disponibilita' di dignita' e di futuro", ha aggiunto il Pontefice, sottolineando che "tra i diversi beni necessari allo sviluppo di ogni collettivita', il lavoro si distingue per il suo legame con la stessa dignita' delle persone, con la possibilita' di costruire un'esistenza dignitosa e libera.
Per un'ordinata crescita della societa' e' indispensabile che le giovani generazioni, tramite il lavoro, abbiano la possibilita' di progettare con serenita' il loro futuro, affrancandosi dalla precarieta' e dal rischio di cedere a ingannevoli e pericolose tentazioni. Tutti coloro che detengono posizioni di speciale responsabilita' hanno percio' il compito primario di affrontare con coraggio, creativita' e generosita' questo problema". Infine, secondo Papa Francesco "e' fondamentale infatti che, nella distinzione dei ruoli e delle competenze e nel pieno rispetto delle reciproche funzioni, sia sempre sentita la necessita' di una rinnovata collaborazione, finalizzata ad unire le forze per il bene di tutti i cittadini, che hanno il diritto a tale concordia, da cui derivano innumerevoli benefici".
"Sin dalla sua prima visita pastorale sul suolo italiano, a Lampedusa, per giungere alla più recente, a Napoli, la abbiamo sentita partecipe delle difficoltà e delle attese dell'Italia", ha osservato Mattarella per il quale "il dramma della disoccupazione e delle nuove povertà - che affliggono le periferie della vita, raffigurate nelle periferie urbane, condizione emblematicamente da Lei toccata a Scampia - rischia di inghiottire il futuro di intere generazioni". Inoltre, per il presidente della Repubblica, "si impone una visione dello sviluppo economico e sociale che sappia rimettere al centro la persona e la famiglia. Nucleo essenziale della società , la famiglia, spesso, deve curare, da sola, le ferite inferte dalla 'cultura dello scarto', da Lei più volte denunciata".
Da parte sua, il Santo Padre ha osservato come "la carenza di lavoro per i giovani diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunita' ecclesiale, perche' si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità . Nella disponibilità del lavoro risiede infatti la stessa disponibilita' di dignita' e di futuro", ha aggiunto il Pontefice, sottolineando che "tra i diversi beni necessari allo sviluppo di ogni collettivita', il lavoro si distingue per il suo legame con la stessa dignita' delle persone, con la possibilita' di costruire un'esistenza dignitosa e libera.
Per un'ordinata crescita della societa' e' indispensabile che le giovani generazioni, tramite il lavoro, abbiano la possibilita' di progettare con serenita' il loro futuro, affrancandosi dalla precarieta' e dal rischio di cedere a ingannevoli e pericolose tentazioni. Tutti coloro che detengono posizioni di speciale responsabilita' hanno percio' il compito primario di affrontare con coraggio, creativita' e generosita' questo problema". Infine, secondo Papa Francesco "e' fondamentale infatti che, nella distinzione dei ruoli e delle competenze e nel pieno rispetto delle reciproche funzioni, sia sempre sentita la necessita' di una rinnovata collaborazione, finalizzata ad unire le forze per il bene di tutti i cittadini, che hanno il diritto a tale concordia, da cui derivano innumerevoli benefici".
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