Allevamento 'Vignola dei Conti': LNDC si costituisce parte civile

BOLOGNA. Lega Nazionale per la Difesa del Cane condivide con milioni di cittadini italiani, i sentimenti di raccapriccio e di sdegno suscitati dagli orrori venuti alla luce grazie all'operazione denominata ''Argo'' e si costituirà parte civile nel procedimento in corso. L'operazione condotta dal Corpo Forestale dello Stato di Lodi e Bologna si è svolta all'interno dell'allevamento ''Vignola dei Conti'' di Vergato (BO), affisso riconosciuto dall'ENCI, una struttura adibita alla riproduzione e alla vendita di cani corsi, di molossoidi, di barboncini, bolognesi e volpini. Lo riferisce una nota della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. Durante l’ispezione - spiega la nota - sono stati scoperte fosse comuni per gli animali ormai ''fuori mercato'' o in età avanzata, oppure non più fertili. Il tutto è avvenuto grazie ad alcune segnalazioni oltre che alla presenza della trasmissione ''Striscia la Notizia'' intervenuta anch'essa sul posto. L'intervento delle forze dell'ordine ha constatato la presenza di un povero cane appena soppresso che in realtà godeva di ottima salute benché sul certificato di morte fosse riportata una diagnosi, non veritiera, di un prolasso uterino. Dal sopralluogo effettuato dal CFS, oltre al vero e proprio “cimitero” con decine e decine di carcasse, sono state trovate documentazioni di scambi e transazioni con noti commercianti lombardi, già oggetto di procedimenti per traffici illeciti. Ma le indagini continuano sebbene dalle risultanze già acquisite, gli inquirenti abbiano già ipotizzato un disegno criminoso continuato e finalizzato alla selezione della specie. Attualmente - aggiunge la nota di LNDC - sia i 117 cani presenti nell’allevamento degli orrori sia la struttura stessa, sono stati posti sotto sequestro dall'Autorità Giudiziaria, nella persona del pm Massimiliano Rossi, titolare dell'indagine presso la Procura di Bologna. Inoltre è stato vietato ogni spostamento e ogni commercio degli animali. I reati contestati al momento sono uccisione di animali e smaltimento illecito a carico sia del proprietario dell'allevamento sia del veterinario compiacente che sopprimeva quei poveri esseri ma sono al vaglio degli inquirenti le posizioni di altri soggetti le cui identità al momento non sono state rese note. “Chiederemo non solo che i responsabili di tali crimini vengano processati per il reato di maltrattamenti e uccisione di animale, per cui rischiano da tre a 18 mesi, ma che siano riconosciute a loro carico le circostanze aggravanti legate ai motivi futili.” - sostiene Piera Rosati, Presidente Nazionale LNDC “Le immagini che abbiamo visto attraverso il servizio di “Striscia la Notizia” sono sconcertanti. - afferma l'avvocato Michele Pezone, Responsabile Diritti Animali LNDC - Per questo motivo doverosamente la Lega Nazionale per la Difesa del Cane sta predisponendo gli atti per costituirsi come parte offesa nel procedimento in corso. Chiediamo che, qualora dovessero essere confermate le ipotesi investigative (uccisione di animali senza motivo e smaltimento irregolare di rifiuti per le decine di carcasse di cani sotterrate) ci siano punizioni esemplari per le violazioni delle leggi penali e deontologiche che tutelano la vita degli animali”, conclude la nota di LNDC. 

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