L'incognita dello Ius soli pesa sul Governo Gentiloni

di BEATRICE GALLUZZO - Ius soli e biotestamento. Queste le proposte di legge che giacciono ancora in un limbo denso di incognite che va stirandosi per la durata residua di questa legislatura. L’approvazione in via definitiva dello Ius soli, in particolare, pare allontanarsi sempre di più dall’orizzonte della possibilità; eppure il PD aveva riposto sulla legge per la cittadinanza un bastimento di speranze, anche per finire in bellezza e potersi fregiare di un successo politico non da poco in vista delle prossime elezioni. Al momento, è stata approvata alla Camera, e giace sui banchi del Senato, dove potrebbe passare solo con un rischioso voto di fiducia.

Andando a spulciare i numeri, a ottobre si contavano 157 favorevoli a Palazzo Madama. Abbastanza perchè il testo potesse avere delle speranze. Nel corso del tempo, però, a ingrossarsi sono state le file dei contrari, piuttosto che dei favorevoli, anche e soprattutto per motivi di calcolo elettorale in vista delle urne. La certezza viene da 98 senatori favorevoli del PD, 16  di Mdp e 19 del gruppo Misto. Contrari, i senatori autonomisti, più due: Compagnone e Schiavone, senatori di Ala passati a Forza Italia.

In ogni caso, dopo il rilancio della proposta da parte del senatore dem Luigi Manconi, i consiglieri regionali PD del Friuli Venezia Giulia, hanno ripreso uno sciopero della fame che andrà avanti fino al 30 novembre, per spingere verso l’approvazione di una legge che si applicherebbe ad almeno 20mila persone nella sola regione friulana. In tutta Italia, invece, sarebbero ben 800mila, ovvero il 74% dei minori stranieri in Italia.

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