Nuoto: Pellegrini, "Mi sento protagonista di una favola, mi sento un po' sulle nuvole"

ROMA - "Penso che non sia facile essere amica di Federica Pellegrini. Penso di essere una brava persona, anche diretta e 'compagnona' ma devo superare il muro e la diffidenza verso le amicizie. Ho avuto un po' di tribolazioni sotto questo profilo recentemente. Io protagonista di una favola? Un po' mi sento così, mi sento un po' sulle nuvole. Devo mantenere la concentrazione però; altrimenti le prossime gare di World Cup come le faccio? Devo confessare che una parte di me è già andata in vacanza" ha dichiarato, ai microfoni di Sky, Federica Pellegrini, reduce dal trionfo ai Mondiali di Budapest nei 200 stile libero.

"Leggendaria è un termine pesante. Fino a quando lo dicono gli altri sono contenta di questo aggettivo 'Divina', che mi è sempre piaciuto. Di sicuro nei 200 stile ho fatto 'qualcosina' in questi anni. L'addio ai 200? Già mi dicono 'Fede, non chiudere casa'. No dai, penso che la maggior parte della gente mi capisca. Sarà strano gareggiare senza fare i 200 stile. Ma dopo quello che ho passato, dopo il quarto posto di Rio, non voglio rincorrere niente. Sono in pace. Non voglio rischiare tra tre anni di non salire più su quel podio e poi rincorrere un'altra volta una cosa che sarebbe difficile a 32 anni. Mi piacerebbe essere e fare la velocista. L'obiettivo dei prossimi anni. Diciamo che lo sfizio l'ho tenuto per gli ultimi anni della carriera. Saranno carichi di lavoro diversi. Sono contenta di questa nuova sfida, mi intriga, sarà divertente. L'abbraccio con i miei genitori non lo scorderò mai. La mia famiglia è tutto per me. C'era pure mio fratello, arrivato apposta dall'Inghilterra dove lavora. Poi ci sono state pure le lacrime di Matteo Giunta, l'allenatore: me le ricorderò per tutta la vita, perché non penso di averlo mai visto piangere. Anche il mio fisio Morelli, da 14 anni anni lavora per Olimpiadi e Mondiali ma così emozionato non l'avevo mai visto", ha continuato la nuotatrice azzurra.

"I social mi hanno aiutato soprattutto ad avere un contatto diretto. Molte persone credevano che la mia vita fosse tutto rose e fiori. Poi, dal punto di vista della mondanità, dell'essere vip, hanno capito che ce n'è poca nella mia vita: svaghi ridotti al minimo. Questo ha fatto ricredere molte persone su di me. Mi ha aiutato. La fede è sempre stata una parte fondamentale sia per la mia famiglia sia per me. Pregare mi ha aiutato molto. L'abbraccio con Magnini a Budapest? Indipendentemente da tutto io e Filo siamo entrati insieme in Nazionale nel 2003. Sono tanti anni di gioie e delusioni. Sicuramente quella dell'anno scorso per me è stata la più tosta. Stare giù dal podio: sapete tutti cosa ho passato e anche lui ha sofferto per me. Quindi l'abbraccio dopo la gara di questo Mondiale significava molto per me, perché lui è uno dei pochi che sapeva tutto il mio percorso per arrivare fin qui. Il bacio comunque non c'è stato perché in questo momento la nostra storia è molto privata. Mi dispiace per il suo addio al nuoto. Quando me l'ha accennato l'altra sera onestamente mi sono messa a piangere. Per tutto quello che ha dato al nuoto. Però conosco la fatica che sta facendo. È il capitano della squadra: sapere di non averlo come presenza in futuro in Nazionale a me ha fatto piangere. È come un ciclo che finisce. È giusto che finisca, per carità è la vita, ma fa male".

Posta un commento

0 Commenti