Mosca – Un cessate il fuoco in Ucraina potrà avvenire “solo dopo il ritiro delle truppe ucraine” dal Donbass. Lo ha dichiarato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, aggiungendo che questo rappresenta “uno dei requisiti che gli americani impongono” a Kiev. In un’intervista a Kommersant, ripresa dall’agenzia Interfax, Ushakov ha affermato che il territorio orientale passerà “prima o poi, se non attraverso negoziati, allora con la forza, sotto il pieno controllo della Federazione Russa”.
Il consigliere russo ha inoltre espresso dubbi sul nuovo piano di pace in discussione tra Stati Uniti, Ucraina ed Europa, sottolineando: “Non credo che saremo completamente soddisfatti. Non abbiamo visto alcuna versione modificata dei piani americani. Quando la vedremo, potremmo non gradire molte cose”.
Intanto, gli Stati Uniti continuano a fare pressione su Kiev affinché si ritiri dal Donbass, mentre Mosca “avanza a ritmo sostenuto” nei territori orientali. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito che “qualsiasi compromesso sulle terre dovrebbe essere deciso con una consultazione popolare”.
Proseguono le consultazioni diplomatiche in Europa: sabato sono previsti incontri a Parigi tra funzionari di Ucraina, Stati Uniti, Francia, Germania e Gran Bretagna, mentre lunedì a Berlino potrebbe tenersi un vertice con i leader Ue, con possibile partecipazione del presidente Donald Trump.
Sul fronte economico, l’Ue ha dato il via alla procedura scritta per il blocco degli asset russi, che richiede la maggioranza qualificata. Ungheria e Slovacchia si sono dichiarate contrarie. Il segretario generale della Nato ha commentato: “Dopo Kiev tocca a noi”, sottolineando la preoccupazione dell’Alleanza per la sicurezza europea.
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