Washington, 6 dicembre 2025 – Bufera sulle parole del presidente Donald Trump dedicate all’Europa nella nuova National Security Strategy degli Stati Uniti. Nel documento di 33 pagine, improntato al principio dell’“America First”, Trump lancia accuse pesanti agli storici alleati del Vecchio Continente, parlando di rischio di cancellazione della civiltà europea e avvertendo che, se non cambierà, il continente sarà “irriconoscibile tra 20 anni o meno”.
Il presidente americano critica le politiche migratorie, la presunta censura della libertà di parola e le “aspettative irrealistiche” dell’Europa sulla guerra in Ucraina. Il documento propone inoltre di riformare la NATO, limitandone l’espansione e affidando all’Europa un ruolo marginale a partire dal 2027.
La reazione europea non si è fatta attendere. Un portavoce della Commissione UE ha sottolineato che “le decisioni che riguardano l’Unione europea vengono prese dall’Unione europea, per l’Unione europea”, aggiungendo che “il partenariato transatlantico è unico e gli alleati sono più forti insieme”.
Il documento Usa suggerisce anche un’influenza maggiore di Washington su Mosca, in linea con il piano di pace proposto da Trump per l’Ucraina, che prevedeva restrizioni sull’adesione di Kiev alla NATO, suscitando critiche per un possibile favore al Cremlino. Secondo Mosca, le “aspettative irrealistiche” dei leader europei ostacolerebbero il raggiungimento della pace, mentre gli Stati Uniti rimarrebbero il principale interlocutore.
Oltre all’Europa, la strategia americana punta su altre priorità globali: la Cina, con cui si punta a riequilibrare le relazioni economiche basandosi sulla reciprocità, e l’emisfero occidentale, dove Trump intende riaffermare la dottrina Monroe per garantire la preminenza americana e contrastare ogni ingerenza esterna, anche in Sud America, come nel caso del Venezuela.
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