2026 inizia con locali piogge e clima freddo: nuova possibile irruzione fredda per l’Epifania


Bergamo - Il nuovo anno si apre all’insegna del freddo e dell’instabilità atmosferica su gran parte d’Italia. Secondo il meteorologo Manuel Mazzoleni di 3bmeteo.com, la rapida irruzione fredda che ha caratterizzato la notte di Capodanno lascerà temporaneamente spazio a correnti umide e miti di Libeccio, responsabili di un avvio del 2026 a tratti instabile. Tuttavia, il freddo potrebbe tornare con decisione verso l’Epifania, con neve possibile anche a bassa quota.

Notte di San Silvestro fredda, prime piogge a Capodanno
“L’aria fredda giunta sull’Italia farà sentire i suoi effetti nella notte di San Silvestro e all’alba di Capodanno, con minime sottozero da Nord a Sud”, spiega Mazzoleni. Le gelate interesseranno non solo i rilievi, ma anche la Val Padana e le pianure interne del Centro-Sud peninsulare, con valori fino a -3/-5°C. Anche le massime del primo giorno del 2026 saranno contenute: tra 4 e 7°C al Nord, tra 5 e 10°C al Centro e tra 8 e 14°C al Sud.

Proprio a Capodanno, però, inizieranno a fluire correnti più miti di Libeccio, che porteranno un aumento delle nubi, specie al Centro-Nord, con primi fenomeni sulle Tirreniche centro-settentrionali e localmente sulla Sicilia meridionale, oltre a fiocchi sull’Appennino centro-settentrionale dai 900/1100 metri circa.

Weekend ancora localmente instabile, ma meno freddo al Centro-Sud
Durante il fine settimana, una nuova circolazione depressionaria di origine artica scenderà dai Paesi nordici verso l’Europa centrale, raggiungendo le regioni settentrionali italiane. La presenza di correnti meridionali e sudoccidentali manterrà condizioni di tempo a tratti instabile sulle regioni tirreniche, medio Adriatico e Sardegna, accompagnate da un temporaneo rialzo termico con massime vicino ai 15/18°C al Centro-Sud.

Da domenica, però, l’aria artica inizierà a farsi sentire al Nord e sull’Adriatico centro-settentrionale, con un calo delle temperature e venti di Tramontana e Grecale. Questo ingresso determinerà anche un peggioramento al Meridione, con possibilità di nevicate a medio-bassa quota tra Appennino romagnolo e marchigiano, ancora da confermare.

Verso l’Epifania: più freddo, piogge e neve
“La fredda circolazione depressionaria dovrebbe interessare il Mediterraneo entro l’Epifania, provocando un nuovo e deciso calo termico su gran parte della Penisola”, anticipa Mazzoleni. Sarà possibile un tempo instabile o perturbato al Centro-Sud e a tratti sulla Romagna, con episodi nevosi a bassa quota sui settori adriatici centro-meridionali, a quote collinari sulle interne tirreniche, sull’Appennino meridionale e sui rilievi sardi. Al Nord, invece, il ritorno di pioggia e fenomeni resta possibile nel secondo weekend del mese, anche se con probabilità medio-bassa.

In sintesi, il 2026 parte con un clima freddo e instabile, ma con fasi di tregua e temperature più miti, mentre l’Epifania potrebbe segnare il ritorno di un’ondata di freddo e neve su gran parte del Paese.

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