| (CC-BY-NC-SA 3.0 IT) |
Roma, 8 novembre 2025 – Prosegue a Roma la visita del presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), accolto al Quirinale dal capo dello Stato Sergio Mattarella. “Per la Repubblica italiana è un grande piacere averla qui a Roma, confermando la grande amicizia che lega Palestina e Italia”, ha dichiarato Mattarella, sottolineando che l’Autorità nazionale palestinese è un interlocutore fondamentale per l’Italia e per la comunità internazionale.
Nel pomeriggio, Abu Mazen si è recato a Palazzo Chigi per un incontro di un’ora con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Al termine della giornata, il presidente palestinese ha ribadito al TG1 la necessità del disarmo di Hamas, dichiarando: “Vogliamo uno Stato palestinese completamente privo di armi. Finora Hamas ha rifiutato, ma ribadiamo che deve essere disarmato e non potrà avere alcun ruolo nella futura governance palestinese.” Ieri Abu Mazen era stato ricevuto anche in Vaticano dal Papa Leone XIV.
Mattarella: avanti con la soluzione dei due Stati
Il presidente Mattarella ha sottolineato l’urgenza di aiuti umanitari e ricostruzione di Gaza, ribadendo il sostegno alla creazione di due Stati: “Questi obiettivi passano attraverso il disarmo di Hamas e il forte coinvolgimento dei Paesi arabi. Bisogna eliminare tutti gli ostacoli che si frappongono alla soluzione dei due Stati, due popoli, e agire rapidamente per evitare che chi non vuole la pace si riorganizzi. È indispensabile assecondare il piano di pace di Sharm el-Sheikh, mantenendo il cessate il fuoco da entrambe le parti. Le violenze allontanano la pace e la sicurezza per tutti, anche per Israele”.
Abu Mazen: riconoscimento reciproco e pace duratura
Nel colloquio con Mattarella, Abu Mazen ha ribadito l’impegno della Palestina alla non violenza e alla convivenza pacifica con Israele: “Siamo contrari alla guerra, all’odio e al terrorismo. Vogliamo vivere in un nostro Stato accanto a Israele, che abbiamo riconosciuto nel 1988 e nel 1993, e ora chiediamo che Israele riconosca il nostro Stato e il nostro territorio. Una volta raggiunta la pace, parleremo con tutti i Paesi arabi perché riconoscano lo Stato di Israele.”
0 Commenti