Milano, 25 novembre 2025 – La Procura di Milano ha chiesto una condanna a un anno e otto mesi per Chiara Ferragni, imputata nel processo con rito abbreviato per truffa aggravata relativa ai casi di presunta pubblicità ingannevole legati al Pandoro Pink Christmas e alle uova di Pasqua.
A processo ci sono anche Fabio Maria Damato, ex braccio destro di Ferragni, per il quale la Procura ha chiesto la stessa pena, e Francesco Cannillo, presidente del CDA di Cerealitalia, per il quale è stata richiesta una condanna a un anno.
Secondo i pubblici ministeri, tra il 2021 e il 2022 l’influencer avrebbe tratto un presunto profitto ingiusto di circa 2,2 milioni di euro, ingannando follower e consumatori attraverso le due campagne commerciali, il cui prezzo non comprendeva effettivamente le donazioni pubblicizzate a fini benefici.
In aula, Ferragni ha respinto le accuse dichiarando: “Tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto in buona fede, nessuno di noi ha lucrato”. La sua difesa interverrà nella prossima udienza, prevista per il 19 dicembre, mentre la sentenza è attesa per gennaio.
L’influencer ha già chiuso il fronte amministrativo legato alle operazioni e ha effettuato donazioni per 3,4 milioni di euro. Per il Codacons, che inizialmente aveva sporto denuncia, l’accordo con Ferragni ha comportato il ritiro della stessa.
Ferragni è per la seconda volta nelle ultime settimane presente all’udienza, arrivando in aula in anticipo e senza essere ripresa dalle telecamere. La difesa sostiene che non ci sia stato alcun illecito e che l’operazione sia stata condotta in buona fede.

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