Lutto nazionale per i tre carabinieri morti nell’esplosione di Castel d’Azzano


Il governo ha proclamato il lutto nazionale nel giorno dei funerali dei tre carabinieri deceduti nell’esplosione avvenuta a Castel d’Azzano, in provincia di Verona. I funerali saranno celebrati nella forma delle esequie di Stato. La decisione è stata presa nel Consiglio dei Ministri, in apertura del quale la premier Giorgia Meloni ha chiesto un minuto di silenzio. La procura di Verona disporrĂ  oggi l’autopsia sui corpi, così da permettere la celebrazione dei funerali entro la fine della settimana.

Il comandante generale dei Carabinieri, Salvatore Luongo, ha commentato: “Non abbiamo così tante perdite dalla strage del Pilastro e da Nassiriya”. Oggi alla Camera i parlamentari hanno tributato un lungo applauso ai militari deceduti.

La tragedia
Ieri tre carabinieri sono morti e diversi altri sono rimasti feriti durante un’esplosione in un casolare, mentre intervenivano per eseguire una perquisizione in vista di uno sgombero abitativo. L’immobile era abitato dai fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori e allevatori con problemi finanziari da anni. Lo scorso anno avevano minacciato di far esplodere la casa e, in passato, Maria Luisa si era cosparsa di amuchina. Nell’esplosione la donna è rimasta ustionata ed è stata ricoverata, mentre i fratelli hanno tentato la fuga: Dino è stato subito fermato, Franco rintracciato successivamente nei campi e arrestato.

La dinamica dell’esplosione
I fratelli Ramponi, nativi della casa, vivevano lì dopo la morte dei genitori e possedevano alcuni terreni venduti per far fronte a un mutuo ipotecario. Contestavano la validitĂ  del mutuo, sostenendo che fosse stato firmato falsamente. Recenti immagini dei droni avevano rilevato molotov sul tetto. Durante la perquisizione, mentre i carabinieri si avvicinavano al primo piano, è stata innescata l’esplosione: nell’abitazione erano presenti almeno cinque o sei bombole del gas. Il procuratore di Verona Raffaele Tito ha dichiarato: “Stiamo valutando se effettivamente c’è strage… è un omicidio premeditato e volontario”.

Le vittime
Sono morti il brigadiere capo qualifica scelta Valerio DaprĂ , 56 anni, il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni, e il luogotenente Marco Piffari, 56 anni. Altri 13 carabinieri sono rimasti feriti, insieme a tre poliziotti e un vigile del fuoco, tutti senza pericolo di vita. La Regione Veneto ha dichiarato il lutto regionale e il Comune di Castel d’Azzano sei giorni di lutto.

Il cordoglio bipartisan è arrivato immediatamente dal Quirinale e dal governo. Il presidente Sergio Mattarella ha espresso vicinanza all’Arma dei Carabinieri e cordoglio ai familiari, mentre la premier Meloni ha sottolineato il valore e il sacrificio quotidiano dei militari. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato: “Le forze armate sono una famiglia ed è come perdere un pezzo di questa famiglia”, citando le parole di uno dei carabinieri feriti: “Siamo carabinieri. Sappiamo anche di dover rischiare”.

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