Furto al Louvre, i due sospettati ammettono parzialmente: “I gioielli non sono stati recuperati”


Parigi, 29 ottobre 2025
– I due uomini arrestati per il furto del 19 ottobre al museo del Louvre hanno “parzialmente ammesso il loro coinvolgimento”. Lo ha dichiarato la procuratrice generale di Parigi, Laure Beccuau, durante una conferenza stampa.

I sospettati, ha spiegato Beccuau, sono “attualmente davanti ai magistrati” e rischiano l’incriminazione per furto in banda organizzata, reato che prevede fino a 15 anni di reclusione, e per associazione a delinquere, punita con 10 anni di carcere.

La procuratrice ha aggiunto che le indagini sono ancora in corso e che i gioielli rubati non sono stati recuperati: “Questi oggetti sono ormai invendibili — ha precisato — chiunque li acquisti si renderebbe colpevole di ricettazione. C’è ancora tempo per restituirli”.

I due uomini, originari di Seine-Saint-Denis, erano già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.
Il primo, 34 anni, di nazionalità algerina, viveva ad Aubervilliers e aveva precedenti per furto e infrazioni stradali.
Il secondo, 39 anni, ex tassista senza patente e poi fattorino, aveva una condanna per furto aggravato ed era sotto sorveglianza giudiziaria in un altro procedimento per rapina aggravata.

Entrambi sono stati individuati grazie alle tracce di Dna: uno su uno scooter utilizzato nella fuga, l’altro su oggetti abbandonati e recuperati dalla polizia.

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