GENOVA – Proseguono le indagini sulla morte di Elton Bani, muratore albanese di 41 anni deceduto dopo essere stato colpito con almeno tre scariche di taser dai carabinieri. L’autopsia sul corpo dell’uomo è fissata per domani, 20 agosto, mentre i due militari coinvolti risultano indagati per omicidio colposo.
Secondo una prima ricostruzione, Bani – in forte stato di agitazione – avrebbe iniziato a urlare contro qualcuno, spingendo i vicini a chiamare il 118. Al loro arrivo, i sanitari hanno richiesto l’intervento dei carabinieri. Dopo averlo calmato in strada, i militari lo avrebbero accompagnato a casa per recuperare i documenti ma, sulle scale, l’uomo li avrebbe aggrediti con calci e pugni. A quel punto i carabinieri hanno estratto il taser, colpendolo “almeno tre volte”, come riferito da un testimone.
Un episodio simile si è verificato a Olbia, dove è morto Gianpaolo Demartis, 57 anni, deceduto per arresto cardiaco mentre veniva trasportato in ospedale. Anche lui era stato fermato con la pistola a impulsi elettrici nel quartiere di Santa Mariedda. L’autopsia è stata fissata per giovedì 21 agosto dal procuratore di Tempio, Gregorio Capasso.
Secondo le prime ipotesi, Demartis appariva in stato di alterazione dovuta al consumo di alcolici o sostanze stupefacenti. Durante l’arresto avrebbe colpito un carabiniere al volto, provocandogli diverse ferite. Per immobilizzarlo, i militari hanno fatto ricorso al taser.
Due morti in circostanze simili che ora sollevano nuove polemiche sull’uso della pistola a impulsi elettrici da parte delle forze dell’ordine, mentre le procure di Genova e Tempio Pausania lavorano per chiarire le responsabilità .
0 Commenti