Suicidio in carcere di Stefano Argentino: sette indagati per omicidio colposo


MESSINA – Sette persone sono indagate per la morte di Stefano Argentino, il 27enne reo confesso dell’omicidio della collega universitaria Sara Campanella, trovato morto mercoledì scorso nel carcere di Gazzi, dove si è tolto la vita impiccandosi in cella.

La procura di Messina ha notificato oggi altrettanti avvisi di garanzia in vista dell’autopsia sul corpo del detenuto. L’incarico al consulente del pm sarà conferito il 12 agosto; in quell’occasione i legali degli indagati potranno nominare propri periti per assistere all’esame autoptico, considerato atto irripetibile.

Gli indagati sono la direttrice e la vicedirettrice dell’istituto penitenziario messinese, l’addetto ai servizi trattamentali e l’équipe composta da psichiatra e psicologi che avevano in cura Argentino.

Dal regime speciale alla detenzione ordinaria

L’inchiesta mira a stabilire eventuali responsabilità nella gestione del giovane, che aveva più volte manifestato intenti suicidari. Proprio per questo, nei mesi scorsi, era stato sottoposto a sorveglianza particolare. Tuttavia, 15 giorni prima della morte, Argentino era stato riammesso alla detenzione ordinaria e condivideva la cella con altri detenuti.

Il 31 marzo scorso, a Messina, aveva ucciso la 22enne Sara Campanella colpendola al collo con un coltello e recidendole la giugulare. Un femminicidio che aveva sconvolto la comunità e che ora si intreccia con una nuova indagine per fare luce sul suo tragico epilogo.

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