Giubileo dei Giovani 2025: Tor Vergata abbraccia il mondo con un milione di ragazzi


ROMA – Si è concluso oggi a Tor Vergata, alle porte di Roma, il Giubileo dei Giovani, un evento straordinario che ha riunito oltre un milione di partecipanti provenienti da 146 Paesi. Una festa della fede e della speranza, culminata con l'Angelus di Papa Leone XIV, che ha definito l’incontro “una cascata di grazia per la Chiesa e per il mondo”.

“Le fragilità non siano un tabù”

Durante l’omelia, il Pontefice ha lanciato un messaggio forte ai giovani: “Le fragilità non devono spaventarci, come se fossero un tabù da evitare. Sono parte della meraviglia che siamo”. Citando Papa Francesco, ha ricordato che l’inquietudine interiore non è una malattia, ma un segno di vitalità spirituale.

“Non spegnete la sete con surrogati inefficaci”

Un altro passaggio toccante è stato l’invito ad ascoltare la sete di senso: “Non inganniamo il cuore con surrogati inefficaci! Usiamo questa sete come uno sgabello per affacciarci, come bambini, alla finestra dell’incontro con Dio”.

“Aspirate a cose grandi”

L’appello ai giovani è stato chiaro: “Aspirate alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno”. Leone XIV ha incoraggiato i ragazzi a tornare nei loro Paesi come testimoni di fede e gioia, affidandoli a Maria, Vergine della speranza.

L’arrivo in elicottero, la veglia, la papamobile

La due giorni di Tor Vergata si è aperta sabato 2 agosto con l’arrivo del Papa e la veglia serale. Domenica, emozionante il suo arrivo in elicottero, il passaggio tra la folla in papamobile e infine la messa e l’Angelus conclusivo.

“Con i giovani di Gaza e Ucraina”

Durante l'Angelus, il Papa ha rivolto un pensiero ai giovani colpiti dalla guerra: “Siamo con i giovani di Gaza, dell’Ucraina e di ogni terra ferita dal conflitto”. E ha esortato i presenti: “Voi siete il segno che un altro mondo è possibile, un mondo di amicizia dove i conflitti si risolvono con il dialogo, non con le armi”.

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