BAGHERIA – È prevista per oggi, in tarda mattinata, al Policlinico di Palermo, l’autopsia sul corpo di Simona Cinà, la ventenne pallavolista morta tragicamente lo scorso 2 agosto durante una festa di laurea in piscina a Bagheria. L’esame autoptico, affidato all’anatomopatologo Tommaso D’Anna, potrebbe offrire le prime risposte sulle cause del decesso della giovane atleta.
Nei giorni scorsi, sul corpo della ragazza erano già stati eseguiti i primi accertamenti medico-legali: una TAC e radiografie per verificare l’eventuale presenza di fratture, emorragie interne o patologie pregresse. Tuttavia, secondo quanto trapelato, i risultati non sarebbero stati sufficienti, inducendo gli esperti nominati dalla Procura a disporre anche una risonanza magnetica.
Uno dei quesiti fondamentali a cui dovrà rispondere l’autopsia è se Simona sia annegata, dunque se vi fosse presenza di acqua nei polmoni, oppure se la morte sia da attribuire a cause diverse, come un malore improvviso o un evento patologico non noto. La famiglia della vittima sarà rappresentata da un proprio perito di parte, incaricato dagli avvocati.
Accanto agli accertamenti medico-legali, proseguono le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura, per ricostruire esattamente la dinamica dell’accaduto. Dalla documentazione emerge che già il 4 agosto, due giorni dopo la tragedia, erano stati sequestrati diversi oggetti nella villa dove si è svolta la festa.
Tra il materiale sequestrato figurano i vestiti di Simona, compreso il costume da bagno che indossava al momento della morte, oltre a numerose bottiglie di alcolici: cinque bottiglie di gin, sei di spritz, dodici di spumante, insieme a bicchieri, teli mare e altri indumenti.
Una nota della Procura aveva precedentemente smentito i familiari della ragazza, i quali avevano dichiarato di non aver notato la presenza di alcolici nella villa. Martedì scorso, in occasione delle sommarie informazioni rese dai familiari, è stato notificato il decreto di convalida del sequestro degli oggetti rinvenuti.
Intanto, la famiglia di Simona attende con ansia risposte. Il fratello Gabriele Cinà, parlando con la stampa, ha dichiarato: «Speriamo di avere delle risposte, aspettiamo, non possiamo fare altro».
Gli esiti completi degli esami tossicologici e istologici arriveranno tra circa 45 giorni, ma i primi risultati dell’autopsia potrebbero fornire già oggi le prime indicazioni decisive su cosa sia successo davvero in quella tragica notte.
0 Commenti