NAPOLI – Due dei tre operai deceduti ieri mattina a Napoli in seguito al ribaltamento di un montacarichi lavoravano in nero. La conferma arriva da fonti investigative ed è stata anticipata da diverse testate, tra cui Il Mattino e La Repubblica. Il drammatico incidente è ora al centro di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli, che indaga anche sulle presunte violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro.
Secondo i primi riscontri, i tre operai – tutti italiani e di circa cinquant’anni – non indossavano caschi né risultavano agganciati a cinture di sicurezza, dispositivi che avrebbero potuto evitare o limitare la tragedia.
Gli indagati
In vista degli accertamenti tecnici, risultano indagati come atto dovuto il titolare della ditta per cui lavoravano le vittime, il responsabile della sicurezza del cantiere, il noleggiatore del montacarichi e l’amministratore del condominio dove si svolgevano i lavori. Si tratta di un passaggio formale per consentire la nomina di periti e consulenti da parte della difesa.
La dinamica dell’incidente
L'incidente si è verificato ieri mattina alle 9:40, tra via Domenico Fontana e via San Giacomo dei Capri, nel quartiere Vomero. I tre operai stavano lavorando su un ponteggio mobile all'esterno di un edificio di sette piani, impegnati in lavori di ristrutturazione. Per cause ancora da accertare, il cestello elevatore si è ribaltato, facendo precipitare i lavoratori da un'altezza stimata in circa 20 metri. La morte è sopraggiunta sul colpo.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia e gli agenti dell’ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli. Le indagini proseguono anche con l’ausilio degli ispettori del lavoro per ricostruire nel dettaglio l'organizzazione del cantiere e verificare tutte le responsabilità .
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