Il riconoscimento avverrà in linea con la recente mossa della Francia, che ha già espresso il proprio appoggio all’iniziativa. "Insieme riapriamo una prospettiva di pace", ha dichiarato un portavoce del governo francese, commentando con favore la decisione del Regno Unito.
Il cambio di posizione arriva in un momento drammatico per la popolazione palestinese. Nella Striscia di Gaza la crisi umanitaria si aggrava di giorno in giorno: secondo l’ultimo rapporto dell’osservatorio dell’ONU sulla fame globale, la carestia è ormai una realtà diffusa. Il bilancio delle vittime dal 7 ottobre ha superato quota 60mila, con nuovi morti registrati anche durante le distribuzioni di aiuti umanitari.
La pressione diplomatica per consentire un corridoio umanitario stabile cresce: la prossima settimana è prevista una missione congiunta tra Londra, Berlino e Parigi per sollecitare rifornimenti urgenti e coordinare le iniziative internazionali per il cessate il fuoco.
Sull’argomento si è espresso anche il presidente Usa Donald Trump, in visita a Londra, che ha dichiarato: “Non ne abbiamo parlato e non abbiamo un’opinione”, alludendo al fatto che la questione non sarebbe stata oggetto di discussione nel suo colloquio con Starmer.
Il riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese da parte di Londra – qualora confermato – rappresenterebbe un evento storico nel quadro geopolitico mediorientale e un segnale politico forte verso la ripresa di un processo di pace, oggi più che mai in stallo.
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