TEHERAN – L’escalation tra Stati Uniti e Iran ha raggiunto un nuovo livello di allarme nelle ultime ore, con l’Iran che ha risposto agli attacchi americani lanciando missili balistici contro diverse basi statunitensi in Medio Oriente. Secondo fonti ufficiali, missili hanno colpito la base aerea di Al Udeid in Qatar, una delle più importanti infrastrutture militari Usa nella regione. Esplosioni sono state udite anche nella capitale Doha, ma al momento non si registrano morti né feriti, come confermato da un funzionario americano.
Colpite anche basi statunitensi in Siria e Iraq, in un’azione coordinata che rappresenta la risposta diretta dell’Iran agli attacchi aerei statunitensi condotti nella notte precedente. In un comunicato, il Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale iraniano ha dichiarato di aver “lanciato un numero di missili pari a quello delle bombe sganciate dagli Stati Uniti”, sottolineando il carattere “proporzionale” della rappresaglia.
Khamenei: “Non ci sottometteremo a nessuna molestia”
Poco dopo gli attacchi, la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha pubblicato un messaggio forte e diretto sui propri canali ufficiali:
“Non abbiamo fatto del male a nessuno. E non accetteremo alcuna molestia da nessuno, in nessuna circostanza. E non ci sottometteremo alle molestie di nessuno. Questa è la logica della nazione iraniana.”
Trump segue l’evoluzione dalla Situation Room
Negli Stati Uniti, la risposta iraniana è stata monitorata con massima attenzione. Secondo la CNBC, Donald Trump, il capo di stato maggiore congiunto Dan Caine e il nuovo segretario alla Difesa Pete Hegseth si sono riuniti nella Situation Room della Casa Bianca per coordinare le contromisure e valutare i danni subiti.
Il New York Times ha rivelato che l’amministrazione Usa era a conoscenza di un imminente attacco iraniano alla base di Al Udeid, anche se l’entità dell’azione era difficile da prevedere.
Attacchi Usa ai siti nucleari: “danni molto significativi”
Nel frattempo, emergono nuovi dettagli sui raid americani condotti nelle ore precedenti contro le infrastrutture nucleari iraniane. Secondo quanto riferito da Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), gli attacchi avrebbero causato “danni molto significativi” all’impianto di arricchimento dell’uranio di Fordow, uno dei siti più sensibili e protetti del programma nucleare iraniano.
Il Times of Israel, citando fonti d’intelligence e immagini satellitari, riferisce che tutti i principali siti nucleari iraniani avrebbero subito “danni monumentali”, con effetti che potrebbero compromettere temporaneamente le attività di arricchimento.
Rischio escalation
La situazione è estremamente fluida e la comunità internazionale guarda con crescente preoccupazione all’evolversi degli eventi. Le prossime ore saranno decisive per capire se si aprirà uno spiraglio per la de-escalation diplomatica o se il confronto militare entrerà in una fase ancora più pericolosa.
Intanto, cresce la tensione nei mercati energetici e tra gli alleati Nato, mentre il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si prepara a una riunione d’emergenza nelle prossime 24 ore.
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