Ucraina, Mosca respinge l’ultimatum europeo sulla tregua. Pressioni su Putin per l’incontro di Istanbul


13 maggio 2025
Mosca dice no all’ultimatum dell’Europa per un cessate il fuoco immediato in Ucraina, mentre crescono le pressioni internazionali sul presidente Vladimir Putin affinché partecipi di persona all’incontro di giovedì a Istanbul, considerato un possibile snodo cruciale per il futuro del conflitto.

Trump: “A Istanbul ci saranno cose buone. Putin venga”

A rilanciare l’importanza del vertice è stato Donald Trump, che non ha escluso la sua presenza all’incontro turco e ha esortato Putin a partecipare al tavolo dei negoziati insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Sarà un incontro molto importante e ne usciranno cose buone”, ha dichiarato l’ex presidente USA, che continua a muoversi come figura di riferimento nel panorama diplomatico parallelo.

Zelensky chiama Papa Leone XIV: “Venga a Kiev”

Nel frattempo, Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con Papa Leone XIV, al quale ha rivolto l’invito a recarsi a Kiev. Una mossa simbolica e politica al tempo stesso, con l’obiettivo di rafforzare l’immagine di un’Ucraina aperta alla pace e pronta ad accogliere la mediazione della Santa Sede.

Meloni: “L’Ucraina vuole la pace. Ora risposta chiara da Mosca”

A ribadire la posizione del governo italiano è stata la premier Giorgia Meloni, che ieri ha incontrato a Roma il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. “L’Ucraina è per la pace, Mosca è responsabile della guerra. Ora ci aspettiamo una risposta chiara da parte russa sulla richiesta di cessate il fuoco”, ha dichiarato Meloni, sottolineando la linea comune europea in sostegno a Kiev.

Il ruolo di Istanbul e l’attesa per giovedì

Il vertice di Istanbul rappresenta il primo tentativo concreto di rilancio del dialogo tra le parti dopo mesi di stallo e intensificazione dei combattimenti lungo il fronte orientale. La Turchia, già protagonista in passato di mediazioni internazionali, si propone ancora una volta come ponte diplomatico tra Est e Ovest.

Tuttavia, l’assenza di Mosca o una delegazione di basso profilo rischierebbe di indebolire il potenziale dell’incontro. La comunità internazionale attende quindi una mossa decisiva da parte del Cremlino, che finora ha risposto con freddezza a ogni proposta di tregua immediata.

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