WASHINGTON – Donald Trump di nuovo al centro della scena diplomatica internazionale annunciando un’imminente telefonata con il presidente russo Vladimir Putin, seguita da un colloquio con il leader ucraino Volodymyr Zelensky, e infine da un confronto con alcuni membri della NATO. Il presidente degli Stati Uniti ha sottolineato l’intenzione di svolgere un ruolo attivo nel tentativo di mediare nel conflitto tra Russia e Ucraina.
La notizia arriva in un momento particolarmente delicato, all’indomani di un raro segnale di apertura da parte del Cremlino, che ha parlato di una possibile riunione diretta tra Putin e Zelensky. Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha precisato che un incontro potrà avvenire solo "a seguito della conclusione di accordi tra le due parti", sottolineando che non ci sarà alcuna vertice se prima non sarà raggiunta un’intesa concreta a livello negoziale.
Un passo ritenuto cruciale da Mosca, che ha collegato la prosecuzione dei colloqui di pace al completamento dello scambio di prigionieri annunciato ieri a Istanbul. Si tratta dei primi contatti diretti tra le due nazioni dal 2022, un segnale che fa sperare in un possibile ammorbidimento delle posizioni, almeno sul piano umanitario.
Ma mentre sul fronte diplomatico si muovono nuovi tentativi, sul campo continua la tragedia della guerra. Un attacco russo con droni ha colpito sabato un minibus civile nei pressi di Bilopillia, nella regione di Sumy, nel nord dell’Ucraina. Il raid ha provocato nove morti e sette feriti, secondo quanto riferito dalle autorità locali. Le immagini diffuse sui social dall’amministrazione militare della regione mostrano il mezzo sventrato e devastato dall’esplosione.
Il bilancio umano del conflitto continua a crescere, mentre la popolazione civile resta la principale vittima di una guerra che, nonostante i primi spiragli diplomatici, non sembra ancora vicina a una conclusione.
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