WASHINGTON – Nuovo scontro istituzionale negli Stati Uniti: una corte federale ha temporaneamente bloccato i dazi globali voluti da Donald Trump, stabilendo che l’ex presidente non aveva l’autorità legale per imporre unilateralmente tariffe commerciali su larga scala. La decisione è arrivata dalla US Court of International Trade, che ha definito le misure tariffarie "illegali" e ha provocato un'immediata reazione da parte dell'amministrazione Trump, che ha annunciato ricorso.
La sentenza rappresenta un importante ostacolo per la strategia economica protezionista dell’ex presidente, da sempre sostenitore del motto America First, e apre un possibile percorso giudiziario che potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema. L'esito del caso potrebbe avere conseguenze economiche globali, con un potenziale impatto stimato in migliaia di miliardi di dollari.
La reazione della Casa Bianca: “Useremo ogni leva del potere esecutivo”
Non si è fatta attendere la reazione della Casa Bianca, che ha criticato duramente la decisione giudiziaria. “Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale. Il Presidente Trump si è impegnato a mettere l’America al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza dell’America”, ha dichiarato un portavoce.
La battaglia legale continua
Il pronunciamento della US Court of International Trade potrebbe segnare un precedente importante per la definizione dei limiti costituzionali del potere esecutivo in ambito commerciale. L’amministrazione Trump aveva giustificato i dazi come risposta a una minaccia alla sicurezza nazionale, appellandosi a una legge risalente alla Guerra Fredda. Ma secondo la corte, l’estensione e l’applicazione delle tariffe hanno travalicato i limiti imposti dal Congresso.
Con il ricorso già annunciato, il caso si avvia a diventare uno dei più significativi del panorama giuridico ed economico statunitense degli ultimi anni. Tutti gli occhi ora sono puntati sulla possibilità che la Corte Suprema decida di intervenire, trasformando la vicenda in uno snodo cruciale per il futuro dei rapporti commerciali internazionali degli Stati Uniti.
0 Commenti