Primo Maggio dedicato alla sicurezza sul lavoro: manifestazioni in tutta Italia e scontro politico sui salari


ROMA - Un Primo Maggio all’insegna della sicurezza sul lavoro, con manifestazioni in tre luoghi simbolici del dolore e della memoria. Le celebrazioni nazionali unitarie organizzate da Cgil, Cisl e Uil si sono svolte quest’anno in tre città emblematiche: Roma, Casteldaccia (Palermo) e Montemurlo (Prato), per ricordare le vittime del lavoro e lanciare un messaggio forte alle istituzioni.

A Roma, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha partecipato al corteo che ha preceduto il tradizionale Concertone di Piazza San Giovanni, evento simbolo della Festa dei Lavoratori. A Casteldaccia, dove nel 2023 persero la vita cinque operai in un incidente sul lavoro, è intervenuta la leader della Cisl, Daniela Fumarola, mentre a Montemurlo, nel ricordo della giovane Luana D'Orazio, morta in fabbrica nel 2021, ha parlato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.

Anche i sindacati di base hanno fatto sentire la loro voce con una manifestazione a Milano, mentre a Taranto si è tenuta una nuova edizione del “Uno Maggio Libero e Pensante”, appuntamento musicale e civile nato dal basso.

Nel cuore della giornata si è inserito anche un acceso scontro politico. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio, ha rivendicato i risultati del suo governo: “I salari reali crescono, in controtendenza rispetto al passato”, ha dichiarato, annunciando inoltre nuove risorse per la sicurezza sul lavoro: altri 650 milioni, che si sommano ai 600 milioni già disponibili, per un totale di oltre 1,2 miliardi di euro.

Non si è fatta attendere la replica delle opposizioni. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha accusato la premier di “raccontare un Paese che non c’è”, criticando la distanza tra le dichiarazioni dell’esecutivo e la realtà di precariato, salari bassi e scarsa sicurezza che vivono tanti lavoratori italiani.

Nel suo intervento a Casteldaccia, Fumarola (Cisl) ha evidenziato le sfide del mondo del lavoro nel post-Pnrr: “Non è la quantità del lavoro il problema, ma la qualità. Troppi giovani e donne restano fuori dal mercato, soprattutto nel Mezzogiorno. Bisogna creare nuovo lavoro mettendo a frutto bene e in fretta gli investimenti del Pnrr. E per il futuro – ha aggiunto – proponiamo un grande patto per il lavoro e la responsabilità”.

Una giornata, quella del Primo Maggio, che ha voluto unire il ricordo e la denuncia con la musica, ma soprattutto con la richiesta, forte e condivisa, di diritti, dignità e sicurezza per ogni lavoratore.

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