Durante un acceso dibattito alla Knesset, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato: “Abbiamo eliminato Muhammed Sinwar”, il leader di Hamas succeduto al fratello Yahya, ucciso lo scorso ottobre. Finora Israele non aveva mai confermato ufficialmente la morte di Sinwar dopo l’attacco condotto dall’IDF a Gaza all’inizio del mese.
Hamas: verso un accordo di cessate il fuoco permanente
In risposta, Hamas ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui afferma che gli ultimi sforzi per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza includono un accordo con l’inviato statunitense Steve Witkoff. Il quadro di principio prevede un cessate il fuoco permanente, un ritiro completo dalla Striscia, la ripresa del flusso di aiuti umanitari e il trasferimento dell’amministrazione a un comitato professionale, dopo l’annuncio dell’intesa.
Europa, tensioni e appelli per la pace
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha commentato su X la crisi umanitaria a Gaza: “Gli aiuti umanitari devono poter raggiungere chi ne ha bisogno, immediatamente e su larga scala”.
Il premier spagnolo Pedro Sánchez, intervenuto sul tema, ha chiesto all’Unione Europea di mobilitarsi per frenare quella che ha definito “l’invasione illegale di Netanyahu”, proponendo la sospensione dell’Accordo di associazione UE-Israele e l’avvio di sanzioni, incluso un embargo sulla vendita di armamenti.
Italia chiede la fine dell’offensiva
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, durante un’informativa alla Camera, ha esortato Israele a fermare immediatamente l’offensiva a Gaza. “La legittima reazione del governo israeliano a un atto terroristico sta purtroppo assumendo forme drammatiche e inaccettabili, che chiediamo di fermare subito”, ha affermato. Tajani ha sottolineato la necessità di ripristinare il rispetto del diritto internazionale umanitario, permettere la ripresa degli aiuti e ha chiesto a Hamas di liberare tutti gli ostaggi ancora nelle sue mani.
Tensione a Gaza, caos negli aiuti umanitari
Intanto, ieri a Gaza migliaia di persone esasperate dalla situazione hanno fatto irruzione in un centro di aiuti umanitari nella zona di Rafah. Gli operatori americani presenti nel sito sono fuggiti. Il centro sarebbe stato distrutto durante l’assalto, mentre un elicottero israeliano ha sparato in aria per disperdere la folla.
La situazione nella Striscia rimane estremamente critica, con tensioni diplomatiche sempre più forti e un appello unanime per un immediato cessate il fuoco.

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