WASHINGTON – Nuova escalation nello scontro tra l’Università di Harvard e l’amministrazione Trump. Secondo quanto riportato dal New York Times, il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha revocato con effetto immediato la certificazione del programma per studenti e visitatori stranieri dell’ateneo, noto come Student and Exchange Visitor Program (SEVP).
A firmare la lettera indirizzata all’università è stata la segretaria alla Sicurezza Interna, Kristi Noem, che ha motivato la decisione accusando Harvard di aver creato un “ambiente non sicuro” per gli studenti, in particolare per quelli ebrei.
Cosa significa la revoca
Con la revoca della certificazione, Harvard non potrà più ammettere nuovi studenti stranieri e quelli attualmente iscritti rischiano di perdere lo status legale di permanenza negli Stati Uniti. Secondo il Dipartimento per la Sicurezza Interna, gli studenti dovranno trasferirsi immediatamente in un altro istituto accreditato o lasciare il Paese, pena l’espulsione forzata.
Il provvedimento ha colto di sorpresa la comunità accademica internazionale e rischia di provocare una vera e propria crisi educativa e diplomatica.
Lo scontro con la Casa Bianca
La decisione arriva nel pieno di uno scontro politico crescente tra la Casa Bianca e l’ateneo di Cambridge. Il Dipartimento ha accusato la leadership universitaria di “aver tollerato attività anti-americane e filo-terroristiche”, e di non aver garantito la sicurezza nel campus. “Sono stati permessi atti di molestie e aggressioni fisiche, soprattutto verso studenti ebrei”, si legge nella nota ufficiale.
La tensione è aumentata dopo che Harvard si è rifiutata di consegnare dati sensibili su alcuni studenti stranieri, come richiesto da Noem.
La risposta di Harvard
Harvard ha definito l’azione del governo una ritorsione politica illegale. In una nota ufficiale, l’ateneo ha dichiarato:
“L'azione del governo è illegale. Siamo pienamente impegnati a mantenere la capacità di ospitare studenti e studiosi internazionali da oltre 140 Paesi. Questa ritorsione minaccia la nostra comunità, la nostra missione accademica e l'interesse nazionale degli Stati Uniti.”
L’università ha annunciato che intenterà un’azione legale contro il governo federale, chiedendo il ripristino immediato della certificazione SEVP.
Un precedente pericoloso
La decisione rischia di aprire un precedente senza precedenti nel mondo dell’istruzione superiore statunitense. Harvard, una delle istituzioni accademiche più prestigiose al mondo, accoglie migliaia di studenti internazionali ogni anno. Il provvedimento minaccia non solo la mobilità accademica globale, ma anche la reputazione degli Stati Uniti come meta privilegiata per l’alta formazione.
La comunità accademica e politica internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi della vicenda, che potrebbe avere ripercussioni globali sul sistema universitario americano.
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