FRANCESCO GRECO. CITTA’ DEL VATICANO – “Il messaggio universale che lascia Papa Francesco all’umanità? L’amore…”. La ragazza si commuove, si passa la mano sul viso ad asciugare una lacrima.
Siamo a Piazza S. Pietro, la giornata è nuvolosa e fresca: alle 9 del mattino sono 19 gradi. Dal Lunedì dell’Angelo, è la meta dei Romani, dei turisti da tutto il mondo, i pellegrini. Si intrecciano mille voci e lingue di adulti, anziani, donne, bambini, famiglie, gruppi di preghiera, religiosi, sacerdoti, suore. Da una autobus scendono giovani preti latinos e asiatici.
Sotto il colonnato non ci sono più i barboni. Ogni sera si recita il Rosario, in attesa di sabato, giorno dei funerali (10 del mattino).
Un vecchio è davanti al portone del Dicastero delle Cause dei Santi (presieduto dal Cardinale di Monteroni, Monsignor Marcello Semeraro), a via della Conciliazione, alzi lo sguardo e c’è il Cupolone. Pare triste, scosso, smarrito. Balbetta: “E’ stato un Papa umile, ci ha voluto molto bene, un esempio per tutti noi, specie per i giovani…”.
Ecco la testimonianza di un uomo distinto, sui 60: “Mi piaceva per il suo spirito allegro, portava allegria. Sempre vicino ai poveri, ai deboli. Ci è stato vicino sino all’ultimo…”.
Ancora una donna: “Ha vissuto accanto ai popoli, accomunando tutte le religioni”. Una pensionata: “Ha fatto tanto per noi, condividevo molte delle sue idee… Ha portato serenità in tutto il mondo… Era apprezzato anche per questo”. Infine un altro vecchio: “Umanamente è stato dei più incisivi per tutta l’umanità…”.
La fila per rendere l'ultimo saluto a Bergoglio è lunga e disciplinata sin dal primo mattino. Autobus, tram e metro sold out. Inutile chiedere dove vanno. L'Atac invita a prendere anche i mezzi delle ferrovie regionali e scendere a Ottaviano, Cipro o alla Stazione San Pietro (fra Porta Cavalleggeri e via Gregorio VII).
Stanotte la camera ardente è rimasta aperta per consentire a tutti di vedere Franciscus per l'ultima volta.
0 Commenti