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GAZA CITY – Ancora sangue nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dalle autorità sanitarie di Hamas, 26 persone sono morte nei bombardamenti israeliani condotti nella notte tra domenica e lunedì. Gli attacchi, riferisce l’ospedale dei martiri di Al-Aqsa, hanno colpito Deir al-Balah, nel centro dell’enclave, causando 15 vittime. Altri sette civili sono stati uccisi a Beit Lahiya, nel nord, e quattro a nord-ovest di Gaza City.
Nel frattempo, si moltiplicano gli appelli internazionali per fermare l’escalation e garantire aiuti umanitari alla popolazione civile.
L’Onu: “Crisi umanitaria inaccettabile, servono azioni immediate”
Durissimo il commento del Commissario generale dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini:
“A causa dell’assedio delle autorità israeliane, a un’intera popolazione vengono negati i beni di prima necessità per la sopravvivenza. Aiuti umanitari, forniture mediche, cibo e carburante sono vietati a Gaza da oltre un mese.”
L’alto funzionario Onu ha lanciato un appello via social ai leader mondiali affinché intervengano “con fermezza, urgenza e decisione”, ribadendo che gli eventi in corso violano i principi fondamentali del diritto umanitario internazionale.
“A Gaza gli atti di guerra mostrano un totale disprezzo per la vita umana, sotto gli occhi del mondo”, ha scritto su X.
Il contesto
L’ultima ondata di violenza si inserisce in un conflitto che continua senza sosta da mesi. Israele afferma di colpire obiettivi legati a Hamas, designata come organizzazione terroristica da Stati Uniti, Unione Europea e altri Paesi, in risposta agli attacchi lanciati dal gruppo palestinese contro il territorio israeliano.
La situazione sul terreno resta gravissima, con la popolazione civile intrappolata, strutture sanitarie al collasso e aiuti umanitari che non riescono a entrare in modo adeguato nella Striscia. Le Nazioni Unite hanno già lanciato l’allarme per una possibile catastrofe umanitaria se non verranno prese misure urgenti per garantire l’accesso a beni essenziali e la protezione dei civili.
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