PAVIA - Si riapre il mistero sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto 18 anni fa a Garlasco, in provincia di Pavia. Gli inquirenti stanno cercando nuovi reperti scomparsi, tra cui la tastiera del computer usata anche da Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Il DNA di Sempio, già risultato compatibile con tracce ritrovate sulle unghie di Chiara, verrà ora confrontato con altri campioni isolati dai RIS nel 2007, durante i primi sopralluoghi nella villetta di via Pascoli.
La decisione è contenuta nel provvedimento della GIP Daniela Garlaschelli, che ha ordinato il prelievo coatto del DNA sul 37enne. Una situazione che sta avendo ripercussioni emotive su entrambe le famiglie coinvolte: Marco Poggi, fratello di Chiara, sarebbe “distrutto per l'amico”, mentre Sempio è “terrorizzato dalle conseguenze sui Poggi”, come riferiscono i suoi avvocati.
Il computer di Chiara e gli oggetti restituiti alla famiglia
Tra il dicembre 2021 e aprile 2022, alla famiglia Poggi sono stati restituiti alcuni oggetti sequestrati durante le indagini che hanno portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi. Tra questi figurano una sedia, il computer e la bicicletta bianca. Fonti legali precisano che la famiglia non aveva richiesto la restituzione di questi reperti, ma che il Tribunale di Pavia li ha comunque riconsegnati.
Proprio il computer, su cui Andrea Sempio avrebbe giocato ai videogiochi con Marco Poggi, potrebbe contenere tracce riconducibili all’indagato. Tuttavia, gli inquirenti sottolineano che la mancanza di alcuni reperti, come il pigiama di Chiara, non dovrebbe compromettere l’inchiesta. In buono stato, invece, sarebbero le fascette con rilievi dattiloscopici, le impronte digitali e papillari raccolte nella villetta della vittima.
Analisi sul DNA di Sempio nei prossimi giorni
I magistrati hanno avviato una nuova serie di analisi genetiche, che nei prossimi giorni porteranno a un confronto tra il DNA di Sempio e le tracce biologiche presenti sulla scena del crimine. L’accertamento sarà irripetibile e vedrà la partecipazione dei consulenti della difesa, tra cui Luciano Garofano, ex comandante del RIS.
Proprio Garofano ha espresso dubbi sulla qualità del campione trovato sotto le unghie di Chiara, definendolo “inidoneo per un confronto, anche con nuove tecniche”. Nonostante ciò, la famiglia Poggi parteciperà a ogni fase della nuova inchiesta, rappresentata dal proprio legale.
La riapertura delle indagini potrebbe segnare un nuovo capitolo in uno dei casi di cronaca nera più seguiti degli ultimi anni.
0 Commenti