FRANCESCO GRECO - Ricordate Marlon Brando? Nel 1973 vinse il suo
secondo Oscar per ”Il Padrino”. Ma in segno di
protesta per “il trattamento oggi riservato agli
indiani d’America”, non si presentò alla
cerimonia per ritirare la statuetta: mandò al suo
posto Sacheen Littlefeather, attivista e nativa
americana. Si calcola che gli yankee abbiano
massacrato non meno di 100 milioni di nativi
per prendersi le loro terre.
E Bob Dylan? Era il 1962, crisi dei missili a
Cuba, aria pesante di una nuova guerra, scrisse
e cantò “A Hard Rain’s A- Gonna Fall” (Una
dura pioggia cadrà ). “Dove sei stato, figlio dagli
occhi azzurri?”.
E Joan Baez? Una vita a cantare per i diritti
civili, l’amore, l’uguaglianza, la fratellanza fra i
popoli. Basti citare “Here’s to you”, colonna
sonora del film “Sacco e Vanzetti”, musica di
Ennio Morricone, regia di Giuliano Montaldo
(1971).
Il film narra la storia dei due anarchici italiani
immigrati negli USA e condannati a morte nel
1927, vittime di un sistema che ha ucciso tanti
innocenti coinvolti in manifestazioni politiche.
E gli Inti Illimani che sono tornati a fare i
concerti? “El pueblo unido / jamà s serÃ
vencido”.
E gli artisti, o presunti tali, italiani? Quelli dello
spettacolo, attori, registi, cantanti, o magari
influencer? Allineati e coperti sin dai tempi del
Covid, e ora anche sulle guerre: Ucraina e
Palestina. Mai una parola, una presa di
posizione, un pensiero fuori mainstream.
Impegnati a cantare le loro banali spesso
insulse canzoni di amori esauriti, a presentare i
loro filmettini autoreferenziali.
Dante li metterebbe fra gli ignavi,
nell’anticamera delI’Inferno. Cioè, peggio di chi
si è dannato, perché almeno una scelta,
sbagliata, nella vita l’ha fatta. Invece gli ignavi
del Terzo Millennio sempre imboscati rispetto
alle tragedie della Terra.
Non metterebbero mai una granello di sabbia
nel meccanismo che li mantiene e da cui
ricavano ricchezza. C’è il rischio di essere
espulsi, non sia mai.
Come le tre scimmiette sul comò: non vedono,
non sento, non parlano.
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