Governo: è scontro con le opposizioni sulle riforme. Tajani: 'Se c'è muro si va avanti comunque'

(Alessia Pierdomenico/Shutterstock)
ROMA - Prende il via oggi una settimana chiave per il confronto nella maggioranza, sulle nomine, e tra governo e opposizione, sulle riforme. Rebus Guardia di Finanza per il premier Giorgia Meloni: mercoledì il comandante Zafarana sarà presidente dell'Eni e serve un successore. Martedì sarà invece il giorno degli incontri con le opposizioni sulle riforme. Tajani punta sulla premiership e ammonisce: "Se c'è un muro avanti comunque".

Il giorno clou sarà quindi martedì. Tra i nodi, l'elezione diretta del Presidente della Repubblica o del Primo Ministro. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro per le Riforme Maria Elisabetta Casellati e una numerosa delegazione dell'esecutivo vedranno a Montecitorio i gruppi parlamentari di minoranza, in una serie di incontri bilaterali che serviranno a comprendere il margine di disponibilità al dialogo dei vari interlocutori sia sul piano contenuto delle riforme e sul percorso da seguire.

Da quanto trapela, Meloni e Casellati cercheranno di aprire una strada, cercando di coinvolgere gli avversari. Ma il governo, in caso di veto dei partiti di minoranza, sarebbe pronto a fare da solo. Lo ha spiegato il vicepremier Antonio Tajani. Le riforme saranno condivise, ma se l'opposizione fa marcia indietro, il governo "va avanti lo stesso", ha avvertito. Il rischio è che si arrivi a un referendum, come Berlusconi nel 2005 e Renzi nel 2016.

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