Meloni, scivolone alla Camera: Governo va sotto sul Def

(Alexandros Michailidis/Shutterstock)
ROMA - Brutto scivolone alla Camera per la premier Giorgia Meloni. La maggioranza ha incassato il no allo scostamento di bilancio previsto dal Def. La risoluzione per essere approvata doveva passare con almeno 201 voti a favore, obiettivo che la maggioranza ha mancato per sei voti. A seguito di quanto avvenuto, si è tenuta una riunione-lampo del Consiglio dei ministri: l'esecutivo, secondo quanto trapelato, non ha modificato il Def ma solamente approvato una nuova relazione. La Camera esaminerà nuovamente il Def domattina a partire dalle 9, il Senato è stato convocato domani dalle 14.

A proclamare l'esito del voto alla Camera il vicepresidente Fabio Rampelli ma inizialmente nessuno aveva compreso che la bocciatura di quella risoluzione, per la quale è richiesta una maggioranza qualificata, determinasse l'impossibilità di votare le risoluzioni sul Def. Dopo quasi un minuto di incertezza è partito l'applauso dell'opposizione. "Nessun problema politico, è che i deputati o non sanno o non si rendono conto", ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti uscendo dall'aula della Camera, visibilmente irritato.

“È stato un brutto scivolone" ma non "un segnale politico". Lo ha dichiarato la premier Giorgia Meloni in una conversazione informale con i cronisti a Londra ha commentato quanto accaduto alla Camera sul Def. "Il Def verrà approvato dal Parlamento nei prossimi giorni, nelle prossime ore, manterremo il nostro impegno" compreso il Cdm del primo maggio che "per me, per ora è confermato. Il primo maggio è il giorno della festa dei lavoratori e vogliamo un segnalo sul mondo del lavoro. Abbiamo convocato anche i sindacati per domenica sera, mi dispiace ma questi erano i tempi. Tutto è organizzato ma confido di potermela cavare".

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