Antimafia: l'uccisione di Pasolini legata al furto di "Salò"


NICOLA ZUCCARO -
L'assassinio di Pier Paolo Pasolini potrebbe essere legato al furto delle pellicole di alcune scene del suo film "Salò e le 120 giornate di Sodoma" che era in fase di produzione. Lo scrittore e regista sarebbe andato all'Idroscalo di Ostia, dove poi fu barbaramente ucciso il 2 novembre 1975, proprio per riuscire a recuperarle. E' questa l'ipotesi già anticipata dal Documentario "Cronache Criminali" andato in onda su Rai 1 lo scorso 5 dicembre e resa nota nella mattinata di venerdì 16 dicembre 2022 dalla relazione finale della Commissione Parlamentare Antimafia della scorsa legislatura.

Secondo quanto ipotizzato dalla Commissione, sarebbero coinvolti nel delitto "gruppi malavitosi di rilievo" come la Banda della Magliana. Nella relazione depositata dalla Commissione viene anche precisato che "appaiono del tutto improbabili soluzioni di carattere giudiziario, ma resta utile in prospettiva storica e per una relativa analisi" sostenere la tesi del movente politico-ideologico dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini, a 47 anni di distanza dello stesso e a 100 anni dalla nascita del letterato originario di Bologna.

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