Il melodramma di Pietro Metastasio: presto un saggio e una produzione operistica


NAPOLI
- L’indagine sui carteggi di Metastasio, pseudonimo di Pietro Antonio Domenico Bonaventura Trapassi, nato a Roma il 3 gennaio 1698 e morto a Vienna il 12 aprile 1782, poeta, librettista, drammaturgo e grande riformatore del melodramma e del dramma moderno, attribuitogli dal noto letterato e giurista, fondatore dell’Accademia dell’Arcadia, Gian Vincenzo Gravina (1664 1718), dal greco metìstemi, trapasso allusivo del suo cognome, come luogo di una teoria del testo per musica, è alla base ed è la finalità del prossimo lavoro saggistico del M° Luca Lupoli, noto tenore partenopeo, che alterna la sua vita artistica professionale a quella di studioso della storia del melodramma italiano che ha le radici nella cultura partenopea settecentesca.

Questo lavoro, di prossima pubblicazione, insieme a quello annunciato sulla produzione operistica del musicista napoletano Mario Persico, farà parte di una serie di saggi che riguarderà appunto la storia del Melodramma, il dramma in musica, la nascita dell’opera lirica, quale oggi vediamo rappresentata sui più grandi palcoscenici internazionali e vero patrimonio della nostra cultura nazionale, ha le radici negli studi e nella formazione giovanile del maestro Luca Lupoli, dedicati alla letteratura teatrale italiana, realizzati presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
La ricerca di una corrispondenza tra teoresi e laboratorio di scrittura avendo come referente principale i carteggi del "poeta cesareo", in special modo quelli che permettono la ricostruzione di una teoria metastasiana del testo per musica, dall’altro verificare l’ipotesi ideologica di un "primato del testo".
Il riscontro dell’epistolario metastasiano è fondamentale per questo come per ogni altro discorso che si voglia intraprendere sulla produzione e sulle idee di Metastasio, il quale si rivela in esso tutto intero nella sua sensibilità di uomo ed artista, nei comportamenti ufficiali e privati, nei problemi di vita e di arte.
Il nostro autore certamente occupa, nella storia della cultura europea, una delle più singolari posizioni: quella di chi, in un’altra arte, ha esercitato un’azione ed ha avuto un’importanza non minori che nella propria. Valga a conferma di ciò, il fatto che nella storia della musica si è soliti parlare di "opera metastasiana".
Il teatro barocco, dopo essersi propagato dall’ Italia alle corti di tutta Europa, aveva portato ad un successo enorme il genere melodrammatico, ampiamente caratterizzato da virtuosismi canori e ricerche armonico strumentali che si fissarono subito come stereotipi e cliché: "i loro archetipi sono i rosignuoli, i flauti, i grilli e le cicale, non le persone e gli affetti loro; quando han suonato con la gola la loro sinfonia ,credono di aver adempiuto tutti i doveri dell’arte...".
Una vera e propria lotta si svolgeva sul palcoscenico, dove l’una con l’altra le belle arti erano impegnati a sopraffarsi in antagonismo violento: "L’esecuzione di un dramma è difficilissima impresa, nella quale concorrono tutte le belle arti, e queste per assicurare quanto è possibile il successo convien che eleggano un dittatore. Aspira per avventura la musica a cotesta suprema magistratura?".
Ritroviamo tutta intera l’annosa querelle del melodramma: il disagio del poeta nella competizione con gli altri artisti.
Al poeta che si avvale di uno strumento razionale, quale il linguaggio verbale, spetterebbero di diritto la qualifica ed il rispetto dovuti ad un intellettuale da parte di pittori, architetti, compositori, musicisti considerati artigiani e dunque subordinati al poeta, quanto al prestigio, eppure sulla scena si comportano come rivali: da qui la necessità della rivendicazione sul piano espressivo della superiorità della poesia su tutte le arti "subalterne" impiegate ad assecondarla e sul piano morale invece esaltava la qualità e la capacità della poesia di parlare alla mente ed al cuore e non ai sensi...e delineare così un primato del testo, della parola sul modello della tragedia greca.
Così il M° Luca Lupoli attraverso tre percorsi che riguarderanno:
1) I carteggi di Metastasio come luogo di una teoria del testo per musica;
2) Culmine della prima fase "Didone abbandonata verifiche testuali";
3) Il poeta cesareo, testo e dibattito ideologico a Vienna, verifiche testuali, delineerà ed illustrerà questo affascinante viaggio nella memoria del melodramma settecentesco del grande riformatore che ha dato origine al melodramma moderno dei più grandi operisti da Verdi, Wagner, Puccini.
Il lavoro sarà curato e presentato a partire da dicembre 2022 e proseguirà nei primi mesi del 2023, attraverso una serie di incontri organizzati dall’ Associazione Culturale Noi per Napoli Aps, fondata dalla Dott.ssa Emilia Gallo da trent‘anni e più, di cui il tenore Luca Lupoli è legale rappresentante con il soprano Olga De Maio che collaborerà in qualità di consulente alla ricerca bibliografica e delle fonti.

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