Perchè nei mattatoi nascono nuovi focolai


MILANO - La trasmissione del virus non avviene per via alimentare, ma le condizioni atmosferiche nei macelli aumentano il rischio contagio, secondo quanto affermano gli esperti.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, uno dei motivi è riconducibile ai turni di lavoro molto lunghi, che costringono molti lavoratori a stare in prossimità tra loro, con l’evidente impossibilità di rispettare il distanziamento sociale. Questo perché la lavorazione della carne avviene in grande velocità e gli operai sono costretti a stare molto vicini per seguire tutti i processi.

La velocità che impone questa catena di montaggio spesso affatica gli operai per i quali risulta ancor più complicato respirare con la mascherina. A questo si aggiunge la necessità, da parte degli operai, di comunicare urlando per sovrastare il rumore delle macchine.

A compromettere ancor di più la sicurezza di questi ambienti di lavoro sono le basse temperature, necessarie per conservare al meglio la carne che, stando a quanto osservato fino ad oggi, sembrano favorire la proliferazione del virus.

A queste motivazioni si aggiunge anche il fatto che molti dei dipendenti dei mattatoi provengono da contesti socio-economici svantaggiati, e sono spesso sottopagati e vivono in appartamenti sovraffollati dove è impossibile rispettare la distanza.