ROMA - Si registrano fibrillazioni non solo nella maggioranza ma anche nel governo il giorno dopo il voto in Umbria. Luigi Di Maio chiude a priori all'ipotesi di un altro asse con il Pd alle prossime amministrative. Ma in casa dem la posizione del leader del M5S lascia interdetti: "Se scarta alleanze sul territorio significa che non ci considera alleati neanche al governo. E allora che ci stiamo a fare insieme?".
Non è un segreto infatti tra i dem come sia complicata una navigazione che rischia di ricalcare il copione Lega-M5s. "Il Pd non è la Lega, se Di Maio vuole crisi lo dica", afferma Zanda. "Se Di Maio vuole andare avanti da solo con l'8%, auguri!", spiega il segretario dem rimarcando come in Umbria è stato il Pd a tenere e non il Movimento 5 stelle.
E poi su Facebook: "L'alleanza ha senso solo ed esclusivamente se vive in questo comune sentire delle forze politiche che ne fanno parte, altrimenti la sua esistenza è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze". Il banco di prova sarà la legge di bilancio. Intanto oggi si terrà un vertice per fare chiarezza sulla situazione.
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