Brexit in alto mare: bocciato di nuovo l'accordo della May

LONDRA - La Brexit è ancora in alto mare: 344 deputati della Camera dei comuni hanno votato contro l'intesa, mentre in 286 hanno espresso il loro sostegno al piano promosso dall'inquilina di Downing Street. Per passare l'accordo di divorzio doveva ottenere almeno 318 voti. E intanto la premier Theresa May non si dimette.

La palla ora torna lunedì al Parlamento, con la seconda fase dei 'voti indicativi' su possibili piani B alternativi. Un'operazione frustrata due giorni fa da un primo risultato negativo - con veti incrociati e un numero di no superiore a quello di sì su ciascuna delle 8 opzioni presentate - ma che potrebbe riportare a galla le soluzioni andate più vicine alla maggioranza: con in pole position quella per una Brexit soft con permanenza del Regno nell'unione doganale e di rincalzo quella su un pur problematico referendum confermativo.

Nel frattempo l'Ue fa sapere che i benefici dell'accordo di ritiro del Regno Unito, compreso il periodo di transizione, "in nessuna circostanza saranno replicati in caso di uno scenario di 'no-deal'". A precisarlo è un portavoce della Commissione europea dopo il voto negativo di Westminster su Brexit. "Mini accordi settoriali non sono un'opzione", ha aggiunto. 

La Commissione europea d'altro canto "deplora" il voto negativo alla Camera dei Comuni e si prepara allo scenario di un'uscita di Londra senza accordo il 12 aprile. Lo dice un portavoce della Commissione Ue.

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