Berlusconi: "Le prossime elezioni saranno decisive per l’Europa"

"Credo che far parte di questo governo non porterà più molti consensi alla Lega. Anche per questo sono sicuro che l’anomalia sia destinata a finire molto presto. Sono convinto che non possa durare, non perché porremo degli aut aut, ma perché li porrà la drammatica situazione del Paese. Siamo in recessione, non c’è lavoro, le infrastrutture sono bloccate, il risparmio degli italiani si erode ogni giorno, le tasse salgono, il debito aumenta, gli investitori internazionali se ne vanno, siamo isolati in Europa. È la realtà che pone un ultimatum, non noi" ha dichiarato, in un'intervista al Corriere della Sera, il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi "Con Matteo Salvini i rapporti personali sono buoni come sempre, ispirati alla lealtà reciproca anche quando siamo in disaccordo. Noi non siamo i Cinque Stelle, che non hanno ancora sciolto la riserva su come votare al Senato sulla richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini: davvero una bella prova di solidarietà umana e politica, oltre che di senso del diritto. Davvero degli alleati leali. Il sovranismo, che io preferisco chiamare 'isolazionismo', isola chi lo esercita, e porterebbe all’isolamento del Paese, non certo di Forza Italia. Noi siamo un grande partito liberale e popolare, con un forte radicamento in Italia e un ruolo importante in Europa nel Ppe. Abbiamo una linea chiara e condivisa, fortemente critica verso il sovranismo, il pauperismo, il giustizialismo. In Forza Italia nessuno - e certamente nessuno che abbia un ruolo significativo - dissente da questa linea. Le prossime elezioni saranno decisive per l’Europa, non per Forza Italia, che del resto otterrà un ottimo risultato. Non do una cifra, perché nella vita non mi sono mai accontentato di un traguardo da raggiungere. Miro sempre un po’ più in là. E poi mi piacerebbe che si parlasse più di Europa e meno di giochi politici italiani. L’Europa nei prossimi anni dovrà trasformarsi, dovrà riprendere il progetto dei padri fondatori, dovrà diventare una vera unione di popoli, capace di una politica estera e di difesa comune, a tutela degli interessi di tutti gli europei e della nostra identità, della nostra civiltà, dei nostri valori, del nostro stile di vita, della nostra democrazia occidentale e della nostra libertà. Se rimarrà come oggi, sarà una tragedia per tutti i paesi europei e per il nostro Paese, troppo piccolo e debole per competere da solo nel mondo globale".

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