Roma, Raggi: stop ai campi rom


di BEATRICE GALLUZZO - Nel corso di una conferenza stampa, la sindaca di Roma Virginia Raggi, con l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre e la Presidente della Commissione capitolina Politiche Sociali e della Salute, Maria Agnese Catini, hanno presentato il progetto per il superamento dei campi rom, che rappresentano da anni un problema spinoso che riesce a sopravvivere all’ombra della Capitale.

Il piano d’azione è improntato a una rivoluzione circa la logica assistenzialista che ha caratterizzato gli approcci al problema delle precedenti amministrazioni, gestendo invece la situazione attraverso l’imposizione di doveri e la concessione di diritti che siano uguali per ogni cittadino. Fondamentalmente il piano poggia su quattro punti cardine per far uscire la comunità rom e sinti dalla situazione di disagio sociale in cui versa: scolarizzazione, occupazione, salute e abitazione.

Nel dettaglio, ogni famiglia, dopo una conoscenza acquisita dei suoi membri da parte delle autorità preposte per garantire un approccio specifico e differente per ogni necessità individuale, firma un Patto di Responsabilità con la città di Roma. Attraverso questo patto avrà a disposizione una serie integrata di competenze e servizi per la persona da parte delle varie istituzioni di cui il singolo necessita per integrarsi nella società. Sono state definite “misure di sostegno temporanee” per accompagnare la transizione verso la fine dei campi rom.

Il progetto sarà realizzato attraverso l’utilizzo di fondi europei, che ammontano alla somma di 3,8 milioni, stanziati dalla Comunità per sostenere, appunto, dei piani di inclusione sociale. La sindaca ci ha tenuto a sottolineare che questi 3 milioni se non sfruttati, sarebbero andati persi, e che non verrà finanziato nulla attraverso i contributi della cittadinanza. I primi interventi prenderanno luogo in due campi, La Monachina, che comprende 115 persone, e La Barbuta, che invece ne conta 656.

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