Inchiesta Cara, Alfano: "Assurdo coinvolgermi. Per me parlano gli atti"


ROMA – “Il giochino della foto è durato lo spazio di un paio d’ore e se pensavano che sarebbe bastato questo a giustificare il loro attacco si sbagliano di grosso”. A dichiararlo il ministro degli Esteri Angelino Alfano, in un colloquio col Corriere della Sera, rispondendo alla richiesta di dimissioni che arriva dal Movimento 5 Stelle dopo l’inchiesta sul Cara in Calabria.

“Io questo signor Sacco non l’ho mai visto, non so chi sia. E quindi le loro accuse gratuite mi fanno soltanto sorridere. Io non mi curo di chi è guidato da un condannato, dovrebbero avere rispetto per gli incensurati. Vorrà dire che vincerò un’altra querela” prosegue Alfano.

“Sono stato proprio io, da ministro dell’Interno, a potenziare i controlli preventivi in tutte le strutture. Sono stato io ad offrire ai magistrati di Catanzaro – nel corso di un comitato per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto in Calabria nel gennaio 2016 – tutto quanto era necessario per rafforzare le verifiche. Per me parlano gli atti, le circolari che ho diramato. Le mie disposizioni sono sempre state esplicite: bisognava verificare ditta per ditta coloro che si occupavano della sistemazione dei migranti, la correttezza delle procedure e la trasparenza delle assegnazioni”.

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