Secondo quanto riporta Le Monde, Cheurfi era stato segnalato come soggetto a rischio radicalizzazione nel dicembre 2016. Venne aperta un’inchiesta preliminare il 13 gennaio 2017, e in conseguenza di ciò il suo nome fu riportato nell’archivio, creato a marzo 2015 dopo i fatti di Charlie Hebdo, che riporta le segnalazioni per la prevenzione e la radicalizzazione a carattere terroristico (FSPRT). Non è stato però, mai contrassegnato dalla lettera S, che indica gli individui radicalizzati pronti a colpire. Alle spalle alcuni anni di detenzione, ma come ha dichiarato il Procuratore di Parigi, Francois Mollin, “non aveva mai dato segni di radicalizzazione”.
All’Eliseo ieri si è tenuto un Consiglio di Difesa convocato d’urgenza da Hollande. Presenti i Ministri di Difesa, Giustizia, dell’Interno e degli Esteri; ma anche i capi dei servizi di sicurezza e delle forze armate.
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