In Cecenia campi di concentramento e torture per omosessuali

(Foto OLYCOM)

di MARIAGRAZIA DI RAIMONDO - Il Governo ceceno ha deciso di rinchiudere illegalmente in un centro di prigionia ad Argun, una cittadina a pochi chilometri dalla capitale, Groznyj, circa 100 uomini gay. Il quotidiano indipendente russo Novaya Gazeta ha riportato, che le persecuzioni sono iniziate a febbraio dopo l'arresto di un uomo sotto effetto di alcool, con il cellulare pieno di immagini a contenuto omosessuale e i contatti di altri gay. Il quotidiano ha riferito ancora, che da quell'arresto è iniziata un'ondata di catture e di torture eseguite sui detenuti, di cui 3 sarebbero morti per i supplizi riportati. Due sopravvissuti hanno dichiarato di aver subito l'elettroshock, unghie strappate e di essere stati picchiati con dei tubi. L'unico modo per uscire da lì era pagare una cospicua somma di denaro, dare i contatti di altri o essere consegnati ai parenti affinché fossero loro a finire il lavoro. La Rete Lgbt russa e l'Ilga (la più importante associazione europea lesbica, gay e transgender) hanno parlato di veri campi di concentramento per omosessuali, come quelli creati da Hitler. Le autorità e il Presidente ceceno Ramzan Kadyrov hanno smentito tutto ciò, dichiarando che l'omosessualità non è reale ed impossibile che vengano rinchiusi persone che non esistono per la Repubblica Cecena. La direttrice di Human Rights Watch per la Russia, Tanya Lokshina ha denunciato il "silenzio" del Cremlino per le iniziative di discriminazione della regione. Intanto l'associazione  radicale "certi diritti", ha invitato l'Alto appresentate dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini e il Ministro degli esteri Angelino Alfano a stimolare la diplomazia europea.

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