(Foto ANSA)
Si tratta di studenti o ex studenti della scuola, di origine africana ma residenti in Italia, che attualmente si trovano nel carcere minorile di Bologna con le accuse a loro carico di danneggiamento aggravato, furto e interruzione di pubblico servizio.
I militari sono giunti alle identità dei ragazzi grazie alle telecamere del deposito Seta e della scuola, ma anche grazie ai social, in particolare di una chat di gruppo in cui alcune settimane fa i giovani avrebbero progettato l’assurdo piano. Non si esclude che si possano essere ispirati agli attentati compiuti dall’Isis e si parla di un miracolo, perché fortunatamente non hanno causato danni a persone.
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